DIETA MEDITERRANEA, ELISIR DI LUNGA VITA

Il 16 novembre di ogni anno la Dieta Mediterranea (MedDiet) festeggia la giornata mondiale per il riconoscimento quale patrimonio culturale immateriale dell'umanità da parte dell’UNESCO. La MedDiet rappresenta l’esempio più concreto di sviluppo sostenibile e tutela della biodiversità. Come ha riconosciuto l’UNESCO, la Dieta Mediterranea costituisce una tradizione che unisce insieme più generazioni in una saggezza millenaria, rispettando i cicli stagionali e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Scopri di più con i medici di Cibum dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

L’ASPETTATIVA DI VITA

Alla fine del diciannovesimo secolo, l’aspettativa di vita era di circa 35 anni in Europa simile a quella dell’Impero Romano di circa 30 anni. Attualmente, l’aspettativa di vita della popolazione è oltre gli 80 anni. Il Rapporto mondiale sull’invecchiamento e la salute pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), conferma che attualmente la maggior parte delle persone in tutto il mondo può prevedere di vivere oltre i 60 anni.

Il calo della mortalità per malattie infettive è stato probabilmente un importante contributo a questo cambiamento demografico. La riduzione delle malattie infettive ha accompagnato un aumento delle malattie associate all’età, comprese le malattie cardiovascolari, le malattie neurodegenerative e il cancro, le cosiddette malattie non trasmissibili. L’allungamento della vita determina, infatti, anche un tempo prolungato di esposizione a fattori di rischio, e aumento della possibilità di malattia.

Poiché le malattie non trasmissibili sono più comunemente osservate nelle popolazioni anziane, il fenomeno dell’invecchiamento mondiale è un fattore principale che spiega l’aumento osservato in queste malattie.

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L’ESPERTA: L’IMPORTANZA DELLA SINERGIA DEI NUTRIENTI

“Negli ultimi decenni, l’attenzione della ricerca nutrizionale è passata dallo studio degli effetti dei singoli nutrienti e alimenti allo studio dei modelli dietetici, assumendo che le combinazioni di alimenti/nutrienti possano avere azioni sinergiche e/o antagoniste al di là dei singoli componenti. “Afferma la dottoressa Barbara Paolini, che spiega: “In questo contesto, vari modelli dietetici sono stati associati a benefici per la salute. La Dieta Mediterranea (MedDiet), si conferma il modello migliore per prevenire le malattie croniche e la mortalità precoce. La  MedDiet è stata designata nelle Linee guida dietetiche per gli americani 2015-2020 tra i modelli dietetici più salutari raccomandati.”

DIETA MEDITERRANEA: NON SOLO ALIMENTI

La MedDiet tradizionale non è solo un gruppo di cibi sani, ma anche un archetipo culturale che comprende il modo in cui gli alimenti vengono selezionati, lavorati e dispensati, insieme ad altri fondamenti dello stile di vita. 

Queste caratteristiche hanno portato l’UNESCO nel 2010 ad inserire MedDiet nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

La principale caratteristica generica di quella che oggi viene chiamata MedDiet è la sua composizione a base vegetale. 

  • consumo di abbondanti verdure di stagione
  • olio d’oliva per cucinare o condire (principale fonte di grassi)
  • frutta fresca di stagione consumata come dessert
  • consumo regolare di noci e semi (come parte delle ricette o come snack salutari)
  • consumo di legumi più volte alla settimana
  • cereali integrali tutti i giorni
  • consumo di porzioni moderate di pesce due o tre volte alla settimana
  • latticini (yogurt, latte, formaggio) più volte alla settimana in quantità limitate
  • spezie ed erbe aromatiche per insaporire ricette
  • consumo poco frequente di dolci (poche volte alla settimana)
  • inclusione di carni rosse e lavorate con la massima moderazione in piccole quantità
  • tre o quattro uova settimanali
  • usare molta acqua come bevanda
  • bere vino con moderazione

Un elemento fondamentale o distintivo della MedDiet è l’inclusione di cibi non trasformati che sono ricchi di nutrienti sani, al contrario dei modelli dietetici occidentali, che sono ricchi di cibi trasformati e ultra trasformati, ricchi in calorie, ma molto poveri di nutrienti e legati a un alto rischio di sviluppare sovrappeso/obesità.

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QUALI I MECCANISMI NE DETERMINANO I VANTAGGI?

I meccanismi che spiegano i molteplici vantaggi osservati dell’adesione alla MedDiet non sono stati completamente chiariti. 

Più meccanismi sono comuni a diverse condizioni patologiche, come la riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione cronica principalmente attribuibili ai componenti antiossidanti bioattivi degli alimenti che fanno parte di MedDiet. 

COMPONENTI BIOLOGICAMENTE ATTIVI

La MedDiet è infatti composta da una combinazione di alimenti biologicamente attivi che rende unico questo modello alimentare, ovvero una giusta miscela di fonti salutari di grassi, amidi, proteine, fibre, minerali, vitamine e una miriade di componenti bioattivi, compresi fitosteroli, terpeni e polifenoli e altri composti ancora non conosciuti, che possono aiutare a chiarire i suoi vari benefici. 

Insieme, possono probabilmente agire sinergicamente attraverso vari meccanismi biologici e molecolari per ridurre il rischio di malattie non trasmissibili, influenzando così la morbilità e la mortalità.

Dominguez LJ, Nutrients, giug 2021

IL MICROBIOTA

Anche il microbiota intestinale, che negli ultimi decenni è emerso come un attore cruciale nel rapporto tra dieta e salute attraverso metaboliti derivati dalla fermentazione microbica dei nutrienti, in particolare degli acidi grassi a catena corta, ha un suo ruolo fondamentale.

La dieta è un importante regolatore della composizione del microbiota intestinale e della produzione di metaboliti, che è stata correlata all’incidenza e alla progressione di diverse malattie intestinali ed extra-intestinali. Una buona aderenza alla MedDiet influenza positivamente il microbiota con un arricchimento di Firmicutes e Bacteroidetes e ad un aumento degli acidi grassi a catena corta. 

Al contrario, una scarsa aderenza a MedDiet è stata associata ad un aumento dei batteri l-Ruminococcus e Streptococcus e a maggiori concentrazioni urinarie di trimetilammina N-ossido, un marker di aumento del rischio cardiovascolare.

La MedDiet e la dieta occidentale esercitano effetti opposti sulla composizione del microbiota intestinale con conseguenti modifiche nella produzione di acidi grassi con catena corta. Dominguez LJ, Nutrients, giug 2021; 13(6): 2028.

DIETA MEDITERRANEA: UNA CULTURA ALIMENTARE

Il modello MedDiet non è solo una combinazione ottimale di elementi nutritivi, ma anche un modello alimentare che culturalmente e storicamente va di pari passo con altri fattori salutari dello stile di vita, come l’impegno sociale, l’esercizio fisico, un’alimentazione gradevole e un riposo adeguato, nel rispetto delle tradizioni che sono state trasmessa di generazione in generazione per un lungo tempo storico. 

Inoltre, il passaggio da diete a base animale a diete a base vegetale, come MedDiet, sono più rispettose dell’ambiente, quindi più sostenibili.

Componenti nutrizionali e di stile di vita della MedDiet, che è stata associata a una maggiore longevità e a una riduzione delle malattie non trasmissibili croniche legate all’età. Dominguez LJ, Nutrients, giug 2021; 13(6): 2028.

L’ADERENZA È FONDAMENTALE

Non basta però dire dieta mediterranea, gli effetti benefici si hanno solo se c’è una buona aderenza alla MedDiet.

Infatti, un punteggio più alto di aderenza a MedDiet e un indice infiammatorio alimentare più basso erano associati a una mortalità totale, cardiovascolare e cronico degenerative inferiore.

BIBLIOGRAFIA

  1. Dominguez LJ, et al. Impact of Mediterranean Diet on chronic non-communicable diseases and longevity. Nutrients. 2021 Jun; 13(6): 2028
  2. Trichopoulou A, Lagiou P. Healthy traditional Mediterranean diet: an expression of culture, history, and lifestyleNutr. Rev. 1997;55:383–389
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  4. Tresserra-Rimbau A, Rimm EB, Medina-Remon A, Martinez-Gonzalez MA, Lopez-Sabater MC, Covas MI, Corella D, Salas-Salvado J, Gomez-Gracia E, Lapetra J, et al. Polyphenol intake and mortality risk: a re-analysis of the PREDIMED trial. BMC Med. 2014;12:77
  5. Divella R, Daniele A, Savino E, Paradiso A. Anticancer effects of nutraceuticals in the mediterranean diet: an epigenetic diet model. Cancer Genom. Proteom. 2020;17:335–350

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