SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE: LA DIETA LOW FODMAPs (III° PARTE)

Un equipe australiana ha sviluppato una dieta incentrata sulla riduzione della quantità di carboidrati fermentabili scarsamente assorbiti a livello intestinale: dieta Low FODMAPs. Può rappresentare una efficace strategia di prevenzione primaria per la terapia dell’IBS. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Massimo Vincenzi

Medico specialista in Medicina Interna, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Scienza dell'Alimentazione e Medicina dello Sport. Responsabile del servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva della San Pier Damiano Hospital, Faenza (Ravenna). Vicesegretario Nazionale dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Coordinatore dei Gruppi di Studio e dell'Area Web dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ADI. Membro dell'American Gastroenterological Association (AGA) e Fellows ship dell'American Gastroenterological Association (AGAF). Componente dell’Editorial Committee del Mediterranean Journal of Nutrition and Metabolism.

I FODMAPs

I FODMAPs sono oligo-, di- e monosaccaridi e polioli fermentabili. Gli alimenti contenenti oligosaccaridi sono cipolle, scalogni, aglio, orzo, cavoli, carciofi, asparagi, fagioli e ceci. Gli alimenti contenenti monosaccaridi come il fruttosio includono mele, pere, anguria e mango. 

Esempi di polioli sono sorbitolo, mannitolo e altri dolcificanti artificiali. 

I FODMAPs sono caratterizzati da un limitato assorbimento intestinale e vengono scomposti dai batteri in acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA creano un’elevata attività osmotica, che aumenta le secrezioni intestinali, il contenuto di acqua e abbassa il pH luminale.  Questi effetti raramente causano sintomi in soggetti sani. Se associati all’ipersensibilità viscerale nei pazienti con IBS, questi effetti hanno la capacità di indurre sintomi gastrointestinali significativi. 

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DIETA A BASSO CONTENUTO DI FODMAPs

Ci sono dati in crescita che supportano l’uso della dieta a basso contenuto di FODMAPs nell’IBS.  L’eliminazione del cibo ad alto contenuto di FODMAPs è solo un primo passo verso il trattamento. Il periodo di eliminazione dura 4-8 settimane, che è anche visto come un test diagnostico per identificare i pazienti sensibili ai FODMAPs. 

Chi non migliora non continua la dieta. Coloro che hanno una risposta positiva dovrebbero essere istruiti sulla reintroduzione degli alimenti contenenti FODMAPs gradualmente per identificare le loro sensibilità. Queste informazioni permettono di personalizzarne la dieta e ridurre al minimo i sintomi. 

La fase di reintroduzione è un passaggio cruciale nel processo e dovrebbe essere eseguita sotto guida specialistica. 

La dieta FODMAPs può limitare significativamente l’assunzione di calcio a meno della quota giornaliera raccomandata (<800 mg/giorno). Limita anche l’assunzione di fibre. Sebbene possano esserci lievi deficit nell’assunzione di micronutrienti, come tiamina e riboflavina, durante la dieta, tuttavia tali deficit non risultano significativi.

La dieta FODMAPs ha anche la capacità di alterare la regolazione immunitaria nell’intestino. Inducendo una diminuzione delle citochine pro-infiammatorie IL-6 e IL-8. Altera, inoltre, il microbioma con una riduzione della concentrazione delle specie e una diminuzione dei batteri totali. 

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L’ESPERTO: UNA STRATEGIA PRIMARIA

“La dieta a basso contenuto di FODMAPs è stata vista come una strategia primaria per la terapia nell’IBS.” Indica il dottor Massimo Vincenzi che spiega: “L’American College of Gastroenterology ha raccomandato una dieta Low FODMAPs per un periodo di tempo limitato nelle linee guida per la gestione dell’IBS per il miglioramento generale dei sintomi, sulla base dei dati attualmente disponibili.  Si è raccomandato di non utilizzare diete prive di glutine o diete di esclusione basate su test di attivazione di anticorpi o leucociti. Anche l’identificazione dei pazienti con una maggiore probabilità di risposta alla terapia dietetica o integrativa è un’area di crescente interesse. Le strategie dietetiche nell’IBS stanno diventando più basate sull’evidenza rispetto alla pratica precedente e ora rappresentano una vera e propria strategia primaria per la terapia nell’IBS.”

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