ATTIVITÀ MASTER: I VANTAGGI

Uno dei principali presupposti che consentono di ottenere adeguati benefici fisici e mentali dalla pratica di una attività motoria è certamente la continuità. La frequenza eccessivamente limitata degli allenamenti (inferiore a tre volte a settimana) riduce la possibilità di acquisire benefici consistenti. Mentre i periodi prolungati di sospensione dell’esercizio fisico ne provocano il declino in un lasso di tempo relativamente breve in funzione della tipologia e dell’entità degli adattamenti conseguiti (tra i dieci giorni ed i tre mesi). La successiva ripresa degli adattamenti all’attività motoria sarà più lenta e difficile con l’aumento dell’età. Scopri di più con gli esperti di Cibum dell’Università di Siena

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Consulenza scientifica

Lorenzo Marugo

Specialista in Medicina dello Sport, è responsabile del Centro di Medicina dello Sport di Rapallo. Dal 2001 è Medico Federale della Federazione Italiana Nuoto e, dal 2020, membro della Commissione Medica della LEN (Lega Europea Nuoto). Campione del Mondo Master di nuoto, ha gareggiato ai Giochi Olimpici di Monaco 1972. In seguito, come Medico Federale, ha partecipato a cinque edizioni consecutive dei Giochi Olimpici dal 2004 al 2021.

LA MOTIVAZIONE

Se la finalità dell’attività motoria è solamente la bilancia (il peso) e lo specchio (l’aspetto fisico) la motivazione può decadere rapidamente in mancanza di una forte personalità e volontà nella prosecuzione.

L’attività agonistica come atleta Master, anche se calibrata ed effettuata nei giusti limiti, può dare una motivazione maggiore, data la possibilità di poter valutare i propri progressi e confrontarsi con altri master.

Consente, inoltre, l’aggregazione di gruppo e di squadra, di acquisire nuove amicizie, di effettuare insieme viaggi e trasferte, di beneficiare del controllo e dei consigli di un allenatore.

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COME IMPOSTARE L’ATTIVITÀ MOTORIA

Oltre i 40 anni di età la pratica di un’attività motoria dovrebbe essere impostata da istruttori qualificati. Questa regola può essere disattesa solo dai soggetti che non hanno mai interrotto la pratica di una specifica attività sportiva fino dai tempi della gioventù, quindi sono già stati correttamente impostati, e dai soggetti che hanno già acquisito capacità biomeccaniche e sono esperti ed allenati.

Particolare attenzione deve essere posta nel determinare:

  • la frequenza di allenamento
  • la durata
  • l’intensità dei carichi di lavoro
  • la loro alternanza in funzione delle capacità individuali, del livello di preparazione fisica e dell’età

Con il procedere dell’età è possibile mantenere elevata la frequenza delle sedute, si riduce moderatamente la durata, si riducono maggiormente i carichi di lavoro più impegnativi, soprattutto le intensità di tolleranza al lattato e le andature di massimo consumo di ossigeno, si riduce moderatamente la frequenza delle esercitazioni a soglia anaerobica e di picco di lattato.

Il volume e l’intensità degli allenamenti devono essere ridotti anche per evitare il deterioramento biomeccanico.

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L’ATTIVITÀ MASTER E LO STATO DI SALUTE

La possibilità di effettuare attraverso l’agonismo una verifica delle proprie capacità e dei propri miglioramenti fa capire all’atleta in qualsiasi età quanto le proprie prestazioni possono dipendere non solo dall’allenamento e dalle capacità tecniche ma anche dai comportamenti extra sportivi.

Avendo la possibilità di verificare continuativamente le proprie capacità prestative, il Master si può rendere conto di quanto siano importanti le abitudini di vita ed i comportamenti extra sportivi nella vita di tutti i giorni per poter mantenere le proprie performance.

Diventa più facile acquisire motivazione nel migliorare l’igiene di vita con la conseguente:

  • riduzione o abolizione del fumo
  • riduzione del consumo di alcolici
  • miglioramento e controllo più attentamente l’alimentazione
  • controllo della qualità del sonno

Tutto questo concorre a ridurre inequivocabilmente non solo le patologie metaboliche (diabete, dislipidemia ed altri disordini metabolici) ma anche l’ipertensione, altre patologie cardiovascolari e alcune patologie neoplastiche.

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L’ESPERTO: IL CONTROLLO BIOMECCANICO DEL GESTO SPORTIVO

“La presenza anche non necessariamente continuativa ma almeno occasionale di un istruttore o allenatore è indispensabile, oltre che per la corretta somministrazione ed alternanza dei carichi di lavoro, soprattutto nella correzione del gesto motorio e quindi delle modalità biomeccaniche di effettuazione”. Indica il Dottor Lorenzo Marugo, che spiega: “Le finalità sono due: la prima è quella di migliorare la tecnica per ottimizzare le modalità di movimento sia in funzione propulsiva migliorando l’efficienza sia per ridurre le resistenze all’avanzamento nel singolo movimento come nell’azione motoria globale. Il secondo obiettivo è quello di evitare che si verifichino lesioni acute o croniche prevalentemente a carico dell’apparato muscolo tendineo in conseguenza di movimenti o posture errate e di gestualità non corrette. La riduzione delle resistenze all’avanzamento è particolarmente importante nel nuoto, in considerazione della elevata densità dell’acqua rispetto all’aria, ma deve essere perseguita anche nelle altre discipline sportive”.

BIBLIOGRAFIA

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