ALLERGIE: LA BETULLA E LE PR10

Albero imponente che fa bella guardia nei nostri giardini, la betulla è spesso responsabile di reazioni allergiche. Soprattutto in primavera quando i suoi pollini percorrono decine di chilometri sospinti dal vento. Molte persone, una volta sensibilizzati agli allergeni della betulla, possono sviluppare sintomi allergici da ingestione di numerosi frutti, noci e vegetali. Scopri come prevenire e curare queste forme allergiche con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

GLI ALLERGENI

Gli allergeni sono elementi riconosciuti dal sistema immunitario e responsabili della produzione di anticorpi in una reazione allergica. Possono avere una conformazione lineare o ripiegata. Maggiore è la loro complessità più facilmente sarà attaccato dai succhi gastrici e dal calore rendendolo innocuo.

Se manifestiamo sintomi respiratori allergici da gennaio a giugno, dobbiamo sospettare una allergia alla betulla. L’allergene maggiore del polline della betulla (Bet v 1) e/o di altri alberi dell’ordine delle Fagales induce sintomi respiratori nasali e/o bronchiali nel periodo invernale e primaverile. I suoi omologhi negli alimenti vegetali possono essere causa di allergia alimentare.

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BETULLA: GLI ALLERGENI PATHOGENESIS- RELATED PROTEINS 10 (PR-10)

Sono proteine allergeniche prodotte per un meccanismo di difesa messo in atto dai vegetali in seguito allo stimolo da parte di agenti infettivi virali, fungini o batterici, ma anche stress abiotici (ormonali, traumatici o climatici).

Le proteine PR nelle piante sono state scoperte per la prima volta nel tabacco infettato dal virus del mosaico del tabacco (Van Loon e Van Kammen, 1970). Le Pathogenesis- Related Proteins costituiscono una serie di 14 famiglie, non correlate tra loro, e comprendenti molti allergeni ubiquitari presenti nel regno vegetale.

Le PR-10 sono omologhe del Bet v 1, l’allergene maggiore, tra i 7 conosciuti, del polline della betulla. Bet v 1 è responsabile di oltre il 95% della reattività IgE-specifica nei pazienti allergici al polline di betulla. La struttura tridimensionale di Bet v 1 e degli omologhi correlati è costituita da 7 catene nastriformi antiparallele che si incurvano intorno ad un’elica.

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DIFFUSIONE

La diffusione nel regno vegetale di Bet v 1 e dei suoi omologhi è ubiquitaria. In seguito alla sensibilizzazione primaria all’allergene pollinico della betulla, nel tempo molti soggetti possono sviluppare sintomi allergici da ingestione di Bet v 1 related proteins presenti in numerosi frutti, noci e vegetali.

Gli allergici alle betullacee possono manifestare reazioni allergiche con frutta che contiene alte concentrazioni di PR-10 come per es. la mela.

Sono relativamente labili al calore e alla digestione acida dello stomaco (pH), per questo vengono considerate allergeni alimentari di II classe.

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L’ESPERTA: SINTOMI, FASTIDIOSI MA NON PERICOLOSI

“La sintomatologia, che ne deriva, è solitamente lieve e caratterizzata da prurito o bruciore orale, edema alle labbra, ovvero definita Sindrome Orale Allergica (SOA). La risoluzione di solito è spontanea e breve.” Indica la dottoressa Barbara Paolini, che spiega: “Una allergene (proteina) può dare una cross-reattività con altri allergeni, se hanno gran parte della struttura simili. L’allergene maggiore della betulla il Bet v 1 può avere una cross-reattività con proteine (allergeni) omologhe identificate in differenti frutti con nocciolo, come la mela, la ciliegia e la pera, ma anche nella nocciola, nel sedano, nella carota, nella soia, nell’arachide, nel kiwi e in altri alimenti. In presenza di una sindrome allergica alla betulla su circa venti alimenti contenenti molecole allergeniche Bet v 1-simili, è attualmente possibile dosare le IgE specifiche solo nei confronti delle PR-10 mediante l’ISAC microarray.”

ALLERGIE: ATTENTI AL LATTE VEGETALE

I latti vegetali come il latte di soia sono ricchi di PR-10 e generalmente vengono assunti senza bollitura e in buona quantità; questa dose di allergene supera i sistemi di denaturazione da parte dell’acido gastrico determinando reazioni sistemiche anche gravi per ingestione di latti vegetali crudi.

BIBLIOGRAFIA

  1. Indirli GC et al. La diagnosi di allergia a Bet v 1 e ai suoi omologhi Riv Im Al Ped 04/2012
  2. Molecular Allergology User’s Guide, EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology), 2016
  3. Garcia BE, Lisazo MT. Cross-reactivity syndromes in food allergy. J Invest Allergol Clin Immunol 2011
  4. Jensen-Jarolim E, Canonica W. et al. Debates in allergy medicine: Molecular allergy diagnosis with ISAC will replace screenings by skin prick test in the future. World Allergy Organization Journal, 2017

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