RINITE ALLERGICA: A PRIMAVERA SOLE, POLLINI E ALLERGIE

La primavera è alle porte ed anche le allergie primaverili. I pollini, abbondanti in questa stagione dell’anno, sono tra i principali responsabili di starnuti e congestioni nasali. Graminacee, Parietaria ed Olivo le piante che rappresentano le principali cause di allergie. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Marco Saletti

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982, presso l'Università degli Studi di Siena, dove ha ottenuto i Diplomi di Specializzazione in Medicina Interna nel 1987 e in Allergologia e Immunologia Clinica nel 2002. È Dirigente Medico presso l'U.O.C. di Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e Responsabile del Servizio di Allergologia per "reazioni a farmaci e alimenti". Collabora con l'ambulatorio allergologico per le allergie respiratorie con prove di funzionalità respiratoria. Ricopre inoltre l'incarico di Professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Interna e la Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell'Università degli Studi di Siena.

RINITE ALLERGICA: COS’È?

La definizione di rinite allergica (RA) ci viene offerta dalle linee ARIA (Rinite Allergica e Impatto sull’Asma): la RA è una patologia della mucosa nasale indotta da una infiammazione IgE mediata, conseguente all’esposizione allergenica, caratterizzata clinicamente da:

  • rinorrea
  • starnutazioni
  • prurito
  • ostruzione nasale

Patologie reversibili spontaneamente od in seguito a terapia. La sintomatologia della rinite allergica è causata quindi dalla esposizione ad un allergene (pollini, acari, epiteli animali e muffe) a cui il paziente si è in precedenza sensibilizzato con raffiche di starnuti e la copiosa rinorrea.

Una classificazione della RA (secondo linee ARIA) è basata sulla durata dei sintomi (intermittente o persistente) e sulla severità della patologia (lieve, moderata o grave).

L’ESPERTO: ATTENZIONE AI POLLINI

“Nei pazienti allergici ai pollini tipici della stagione primaverile, quali quelli di Graminacee, Parietaria ed Olivo – indica il Dott. Marco Saletti – i sintomi ricorrono ad ogni inizio primavera e sono ovviamente più frequenti all’aria aperta con starnuti, abbondante secrezione acquosa nasale ed iperemia/prurito congiuntivale a differenza della sintomatologia più tipicamente “ostruttiva” dell’allergia agli acari della polvere”.

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RINITE ALLERGICA: UNA PATOLOGIA DA NON SOTTOVALUTARE

Gli anglosassoni utilizzano la parola “trivial” per indicare una cosa di poco conto e tale è sovente considerata la rinite allergica; forse gli stessi pazienti la sottovalutano considerando il costante utilizzo di farmaci sintomatici, come decongestionanti nasali, per una patologia che accompagna il paziente per un lungo periodo di vita.

Paradossalmente la RA è sottostimata sia dai pazienti che dai clinici con la possibilità di sviluppare nel tempo anche più gravi sequele come asma, sinusite o apneee notturne.

Nei pazienti con rinite allergica (RA) è comune la polisensibilizzazione e fino all’80% dei pazienti allergici è sensibilizzato a diversi estratti allergenici siano essi pollini, acari, micofiti o epiteli di animali domestici.

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RINITE ALLERGICA: COLPITI BAMBINI E ADOLESCENTI

In Italia la prevalenza della RA varia tra il 19% nei bambini ed il 35% negli adolescenti, con una tendenza in aumento e la stretta connessione tra la RA e la malattia asmatica intesa come “united airway disease”.

La rinite allergica è una causa importante di morbilità con conseguente impiego di trattamenti medicinali costosi, di riduzione della produttività e di aumento di assenze scolastiche fino a pregiudicare la qualità di vita dei pazienti causando anche disturbi generali come stanchezza, cefalea, difficoltà di attenzione e disturbi del sonno.

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RINITE ALLERGICA: RIVOLGERSI SEMPRE AD UNO SPECIALISTA

L’aspetto più preoccupante è che oltre il 50% dei pazienti si cura da solo attraverso il passaparola o il consiglio del farmacista, sottostimando le indicazioni delle Linee Guida che prevedono l’utilizzo degli antiistaminici orali o nasali combinato, a seconda della gravità, con l’impiego di steroide nasale a cicli di 2/4 settimane.

È invece necessario rivolgersi sempre ad uno specialista così da seguire una corretta terapia per ridurre gli effetti negative della patologia. Per i casi più gravi, può essere suggerita una terapia basata sulla immunoterapia, definita impropriamente “vaccino”, efficace sul decorso della patologia ed in grado di arrestare la cosiddetta “marcia allergica” che può esitare verso l’asma bronchiale.

BIBLIOGRAFIA

  1. Bousquet J, Khaltaev N, Cruz AA, Allergic Rhinitis and Its Impact on Asthma (ARIA Guidelines). Allergy 2008
  2. Canonica GW, Triggiani M, Senna G. 360 degree perspective on allergic rhinitis managment in Italy. Clin Mol Allergy. 2015

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