MIRTILLI: UN AIUTO CONTRO CISTITE E IPERGLICEMIA

I mirtilli: l’oro nero delle nostre montagne, dalle Alpi agli Appennini. Sono frutti di bosco ideali per marmellate, torte, crostate…ma anche preziosi alleati della nostra salute. Ne parliamo con la Prof.ssa Barbara Paolini, responsabile di Cibum che insegna scienza dell'alimentazione all'Università di Siena, e direttore dell’Unità Operativa di dietetica e nutrizione clinica presso il policlinico Santa Maria alle Scotte

mirtilli

Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

Professoressa, quanti tipi di mirtilli si possono trovare in commercio?

Mirtillo rosso, nero, blu, piccolo e gigante. Il mirtillo selvatico nero (Vaccinium myrtillus) è una pianta che cresce spontaneamente sulle pendici delle montagne più alte dell’appennino settentrionale e su tutto l’arco alpino. Ma c’è anche il mirtillo blu americano gigante (Vaccinium corymbosum) è invece una pianta coltivata e il mirtillo rosso originario del Nord America.

Il mirtillo è ricco di nutrienti essenziali, vari studi preliminari suggeriscono i loro effetti positivi sulla nostra salute. Quali sono i principali?

Fra i possibili benefici derivanti dal consumo di mirtilli neri, quelli relativi alla salute cardiovascolare hanno ricevuto una particolare attenzione da parte dei ricercatori, che sono riusciti a raccogliere numerose prove dei loro effetti positivi su cuore e arterie.

Studi preliminari suggeriscono inoltre che potrebbero difendere la retina da danni associati allo stress ossidativo. Attualmente uno dei settori più interessanti della ricerca sui benefici dei mirtilli riguarda i possibili effetti positivi sulle capacità cognitive, in particolare sulla memoria. È nota l’azione dei numerosi fitonutrienti presenti nei mirtilli neri per la protezione del cancro.

Mirtillo rosso coltivazione - piante da frutto - Coltivazione mirtillo

I mirtilli quali sostanze  e vitamine  contengono?

I mirtilli contengono molte sostanze biologicamente attive tali da considerarlo come uno dei nuovi alimenti funzionali e nutraceutici. Tannini e acidi fenolici sono prevalentemente predominanti nei semi, antociani e proantocianidine sono presenti principalmente nella buccia e nella polpa del frutto, rispettivamente i principali tipi di antociani presenti: malvidina, delfinidina, petunidina, cianidina e peonidina.

Gli antociani sono contenuti nello strato esterno del frutto, come i polifenoli. Questi aumentano con la maturazione. La quercetina è uno dei principali flavonoidi significativi presenti nei mirtilli rossi. L’acido ellagico, nei mirtilli rossi, rappresenta il 51% dei composti fenolici totali nelle bacche.


Ci sono diversi integratori a base di mirtilli rossi che si sono dimostrati efficaci nella cura e nella prevenzione della cistite. Perché? E come devono essere utilizzati?

Il mirtillo rosso (cranberry), viene utilizzato principalmente nella prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto urinario, grazie all’alto contenuto di proantocianidine (polifenoli che bloccano l’adesione dei batteri alle pareti interne della vescica e delle vie urinarie). L’ideale è mangiare il frutto fresco, ma ci sono anche molti integratori che ne possono facilitare l’azione protettiva.

Per chi soffre di iperglicemia, il mirtillo può essere un valido alleato?

I mirtilli mostrano anche proprietà anti-diabetiche e protezione delle cellule β-pancreatiche dallo stress ossidativo indotto dal glucosio.  Il mirtillo ha un’ampia gamma di benefici agendo sul pancreas, fegato e intestino. I composti bioattivi mostrano attività inibitoria nei confronti dell’α-amilasi pancreatica e dell’α-glucosidasi intestinale, due enzimi coinvolti nel metabolismo dell’amido, che potrebbero portare a un ritardo della digestione dei carboidrati e/o a un ridotto assorbimento del glucosio, contrastano così la progressione del prediabete a diabete 2 conclamato.

Infine, l’indice glicemico ridotto tipico dei mirtilli neri e il loro impatto positivo sul controllo degli zuccheri nel sangue li rendono alleati di chi è alle prese con l’iperglicemia.

I mirtilli possono però possono anche interagire con alcuni farmaci. Quali sono i casi in cui è opportuno non mangiare i mirtilli neri?

I mirtilli neri possono aumentare l’effetto dei farmaci antidiabetici. È invece dubbia la loro interferenza con i farmaci anticoagulanti aumentando l’effetto anticoagulante. 

L’aggiunta di succo di mirtillo rosso (250 ml due volte al giorno) alla triplice terapia con omeprazolo, amoxicillina, e claritromicina potrebbe migliorare il tasso di eradicazione dell’H. pylori nelle pazienti di sesso femminile, con un meccanismo ancora non chiaro. 

Il sapore della montagna nel mirtillo nero dell'Appennino Modenese -  Italian Berry

Durante la Pandemia c’è stato un forte incremento di attività casalinghe, molti si sono dedicati alla cura di piante e fiori. Anche i mirtilli si possono coltivare  sul terrazzo, nell’orto e in giardino? E’ vero che una piantina media può produrre anche 2 kg di mirtilli?

Certamente i mirtilli si possono facilmente coltivare nell’orto o sul terrazzo, sia nelle zone con clima freddo che in quelle con climi più temperati e caldi.

Una piantina può produrre da 2 a 4 Kg di mirtilli. Il mirtillo più grosso del mondo è stato coltivato in Australia e pesa 16,2g con un diametro di 36,6 mm.

MIRTILLI: VALORI NUTRIZIONALI

BIBLIOGRAFIA

  1. Chen M, Zhuo SY, et al. Food-drug interactions precipitated by fruit juices other than grapefruit juice: an update review. Review. J Food Drug Anal. 2018 Apr;26(2S):S61-S71
  2. Michalska A, Lysiak G. Bioactive compounds of blueberries: post-harvest factors influencing the nutritional value of products. Int J Mol Sci. 2015 Aug; 16(8): 18642–18663

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