ALLERGIA ALLE LIPID TRANFER PROTEINS (LTP)

L'allergia agli alimenti di origine vegetale è la forma di allergia più frequente negli adolescenti ed adulti nel Sud Europa e la famiglia di alimenti maggiormente coinvolta è quella delle “rosacee” che comprende pesca, mela, albicocca, prugna, ciliegia. Scopri cos’è e come comportarti con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Marco Saletti

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982, presso l'Università degli Studi di Siena, dove ha ottenuto i Diplomi di Specializzazione in Medicina Interna nel 1987 e in Allergologia e Immunologia Clinica nel 2002. È Dirigente Medico presso l'U.O.C. di Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e Responsabile del Servizio di Allergologia per "reazioni a farmaci e alimenti". Collabora con l'ambulatorio allergologico per le allergie respiratorie con prove di funzionalità respiratoria. Ricopre inoltre l'incarico di Professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Interna e la Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell'Università degli Studi di Siena.

LE LIPID TRANFER PROTEINS (LTP)

Gli allergeni alla base del fenomeno sono le cosidette “lipid-transfer proteins” note come LTP, una famiglia di proteine ampiamente presenti nel regno vegetale, responsabili di reazioni a più alimenti appartenenti a famiglie botaniche differenti.

Nel caso della pesca le LTP sono localizzate principalmente negli strati esterni del frutto, cioè nella buccia, anche se comunque presenti nella polpa e svolgono una funzione di difesa verso agenti microbici e fungini.

È stata riscontrata la presenza di LTP anche in specie botaniche non correlate, come nella frutta a guscio, castagna, pomodoro, frumento, mais, riso e uva. Vengono pertanto considerate dei “pan-allergeni” e sono responsabili di reazioni a più alimenti appartenenti a famiglie botaniche differenti con una caratteristica “cross-reattività” tra i diversi tipi di frutta.

PESCA E ALLERGIA

La pesca sembra rappresentare il frutto più frequentemente responsabile di una sensibilizzazione allergica alle LTP. Mentre nel Nord Europa spesso l’allergia alimentare è associata al polline di Betulla, dovuta ad una cross-reattività delle PR-10, nell’area del Mediterraneo prevale in genere l’allergia alle Rosacee ed in particolare alla molecola allergenica nota come Pru p3, la prima LTP identificata, che costituisce l’allergene sensibilizzante primario della pesca.

Le LTP si trovano nella buccia della frutta in proporzione maggiore rispetto alla polpa e questo potrebbe spiegare perchè alcuni individui sensibilizzati possano più facilmente tollerare i frutti senza buccia e perchè si possano verificare reazioni anafilattiche, anche dopo il semplice contatto cutaneo, soprattutto con la peluria che contiene molta LTP di più rispetto alla buccia stessa.

L’LTP: PROTEINA ALLERGENICA RESISTENTE AL CALORE ED ALLA DIGESTIONE

La resistenza alla digestione ed al calore rende le LTP potenzialmente capaci di indurre gravi reazioni sistemiche fino allo shock anafilattico dopo ingestione di cibi freschi, ma anche di quelli sottoposti a processi industriali (esempio succhi di frutta, birra, nocciole e arachidi).

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FENOMENO DELLA CROSS-REATTIVITÀ TRA LTP OMOLOGHE

La pesca di solito è il primo alimento responsabile di reazioni avverse. La cross-reattività clinica può essere attribuita ad una primaria sensibilizzazione alla Pru p3 ed alla conseguente cross-reattività sierologica con LTP omologhe di altri alimenti vegetali.

Quindi in base al numero di LTP riconosciute dalle IgE di quel dato paziente si possono distinguere diversi quadri clinici: per esempio alcuni pazienti riconoscono soltanto LTP delle Rosacee come pesca, albicocca, susina, mela, ecc, mentre altri pazienti, sensibilizzati anche alle LTP dei pollini di artemisia e platano, presentano una cross-reattività clinica ad un numero più ampio di alimenti.

Purtroppo, sulla base della somiglianza, cioè dell’omologia delle sequenze delle LTP, non è ad oggi prevedibile il rischio futuro di reazioni avverse ad un determinato tipo di frutta o verdura, per la quale risulti una sensibilità al prick test o il rilievo di IgE specifiche, al momento ancora tollerata.

LA SINDROME DA LTP ESISTE!

I pazienti sensibilizzati a più LTP hanno spesso reazioni gravi con numerosi alimenti (frutta o verdura), il cui numero tende progressivamente ad aumentare. Questi pazienti costituiscono un gruppo ad alto rischio di anafilassi, difficile da gestire.

Ad oggi il trattamento è ancora basato sulla dieta di eliminazione degli alimenti a cui si è sensibilizzati; poiché i pazienti risultano spesso polisensibilizzati a più alimenti di origine vegetale ed hanno un’alta probabilità di aumentare, con il tempo, lo spettro di alimenti a cui sono allergici, tali diete di eliminazione risultano difficili da gestire e determinare gravi restrizioni dietetiche con sbilanci metabolici se non corretti senza l’aiuto del Dietologo. Per questo motivo si rende necessario sviluppare in futuro una immunoterapia per l’allergia alle LTP.

L’ESPERTO: SERVE UNA VALUTAZIONE PERSONALIZZATA

“Le LTP sono presenti negli alimenti vegetali (frutta, verdura) e in alcuni pollini. Esse svolgono una funzione di difesa rappresentando una sorta di “antibiotici naturali” che proteggono la pianta dai microrganismi. Possono, nei pazienti sensibilizzati, essere responsabili della comparsa di quadri clinici di allergia alimentare IgE mediata”. Indica il dottor Marco Saletti, che spiega: “La “sindrome da LTP” è dovuta quindi a una omologia strutturale, cioè a somiglianza tra LTP di alimenti diversi tra loro, attribuibile ad una cross-reattività. Nella pratica quotidiana vengono altresì osservate situazioni nelle quali, anche se c’è una evidente sensibilità a LTP omologhe, tali alimenti sono assunti e tollerati dal paziente. Pertanto è necessaria una valutazione personalizzata per quel determinato paziente e non generalizzata”.

BIBLIOGRAFIA

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