SARCOPENIA: ESERCIZI DI FORZA PER RIDURNE IL RISCHIO

La sarcopenia è una perdita progressiva di massa muscolare e forza, frequente negli anziani, ma non inevitabile. Le cause principali includono invecchiamento, carenza proteica, inattività fisica e infiammazione cronica. L’attività fisica regolare, in particolare gli esercizi di forza, e una corretta alimentazione ricca di proteine possono rallentarne lo sviluppo e migliorare la qualità della vita. Anche fattori genetici e precoci influenzano la predisposizione, ma si può intervenire efficacemente anche in età avanzata. Scopri come prevenirla con gli esperti di Cibum dell’Università di Siena

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Consulenza scientifica

Marco Bonifazi

Specialista in Medicina dello Sport, è Professore associato di Fisiologia
presso il Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena. Coordinatore tecnico del Centro Studi e Ricerche della Federazione Italiana Nuoto. Ha partecipato, come medico e dirigente tecnico a otto edizioni dei Giochi Olimpici, dal 1988 al 2016.

SARCOPENIA: UNA CONDIZIONE PROGRESSIVA LEGATA ALL’INVECCHIAMENTO, MA NON INEVITABILE

La sarcopenia, ovvero la progressiva perdita di massa muscolare scheletrica e forza, è una delle principali condizioni degenerative associate all’età. Colpisce circa il 15% degli over 65 e supera il 50% negli ultraottantenni, rappresentando un fattore critico per l’autonomia funzionale e la qualità della vita nella terza età. Spesso non si presenta isolata, ma si associa a condizioni metaboliche come il diabete di tipo 2, l’obesità e l’osteoporosi, aggravando il rischio di fragilità e complicanze cliniche.

La sarcopenia non è però sempre espressione di patologie gravi come tumori o stati di malnutrizione severa. Nella maggior parte dei casi, è il risultato di una combinazione di fattori fisiologici e ambientali. Tra le cause principali figurano la progressiva riduzione della produzione di ormoni anabolici come il testosterone e l’ormone della crescita (hGH), la perdita di funzionalità delle cellule satelliti (cellule staminali muscolari), l’aumento delle citochine pro-infiammatorie e dello stress ossidativo, oltre a una nutrizione inadeguata – in particolare la carenza proteica – e alla scarsa attività fisica.

Le basi della predisposizione a sviluppare sarcopenia possono essere presenti fin dalla nascita: i nati prematuri o sottopeso hanno una maggiore probabilità di svilupparla con l’età. Anche l’intensità e la frequenza dell’esercizio fisico durante la crescita, così come il momento in cui si inizia a praticarlo, giocano un ruolo determinante, insieme al patrimonio genetico individuale.

Nonostante la natura progressiva della sarcopenia, è possibile contrastarne l’evoluzione. Numerose evidenze dimostrano che l’adozione regolare di esercizi di forza, anche in età adulta o avanzata, aiuta a preservare la massa muscolare, a mantenere la funzionalità motoria e a rallentare la perdita di forza, migliorando sensibilmente l’autonomia e la qualità della vita.

L’ESPERTO: NECESSARIO ALLENARE LA FORZA DOPO I 50 ANNI

La forza muscolare diminuisce con l’età di circa il 15% ogni decade dopo i 50 anni e del 30% per decade dopo i 70″. Afferma il Prof. Marco Bonifazi, che spiega: “Tuttavia, l’allenamento di forza con sovraccarichi riduce molto la perdita di forza legata all’avanzare dell’età. Per questo motivo, come già ampiamente detto, le Linee Guida internazionali indicano che anziani e adulti con patologie croniche, incluso sarcopenia e neoplasie, dovrebbero fare esercizi di rafforzamento muscolare che coinvolgano tutti i gruppi muscolari principali“.

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SARCOPENIA: PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA

Ecco alcuni consigli per ridurre il rischio di sarcopenia attraverso semplici ed efficaci esercizi di forza:

  • Iniziare con esercizi di base multi-articolari per i muscoli maggiori introducendo progressivamente gli esercizi mono-articolari nella sessione dopo quelli multi-articolari.
  • Alternare esercizi per la parte superiore e inferiore del corpo e per i muscoli agonisti e antagonisti.
  • Un’intensità moderata determina maggiori effetti dell’alta intensità. Lo stimolo, per la sintesi proteica, dipende di più dal volume di lavoro piuttosto che dall’intensità. Ciò è importante per i pazienti sarcopenici per i quali l’intensità elevata (il peso da sollevare) dovrebbe essere più difficile da sostenere rispetto a un volume elevato (il numero delle ripetizioni).
  • L’intensità dovrebbe essere tra il 50 e il 70% di 1RM, ma è difficile da stabilire per un principiante o un paziente.
  • Iniziare con una serie per ogni esercizio di 8-12 ripetizioni in modo che l’ultima sia fatta con uno sforzo che scoraggia la ripetizione successiva. Aumentare progressivamente, se possibile, sino a tre serie per esercizio. Questa metodica dovrebbe essere la più efficace per contrastare il catabolismo proteico muscolare.
  • L’intervallo di riposo fra le serie dovrebbe essere di almeno 1-2 min.
  • Iniziare con una seduta di allenamento la settimana per aumentare a due-tre quando la persona è pronta.
  • Tutte queste indicazioni devono essere applicate progressivamente secondo le condizioni, le abilità e la risposta all’esercizio di ciascuno. Una valutazione medica periodica serve per verificare che il programma sia benefico e non pericoloso.

BIBLIOGRAFIA

  1. Cruz-Jentoft AJ, Bahat G, Bauer J, et al. Writing Group for the European Working Group on Sarcopenia in Older People 2 (EWGSOP2), and the Extended Group for EWGSOP2. Sarcopenia: revised European consensus on definition and diagnosis. Age Ageing. 2019
  2. Santilli V, Bernetti A, Mangone M, Paoloni M. Clinical definition of sarcopenia. Clin Cases Miner Bone Metab. 2014
  3. Strasser B, Steindorf K, Wiskemann J, Ulrich CM. Impact of resistance training in cancer survivors: a meta-analysis. Med Sci Sports Exerc. 201

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