PALLANUOTO: IL FASCINO DELLA COMPLESSITÀ

Tattica di gioco, contatto fisico, controllo del pallone ed elementi di acquaticità sono le caratteristiche che rendono la pallanuoto uno tra gli sport più complessi tra le discipline di squadra. Ne abbiamo parlato con Aleksandra Cotti, ex pallanuotista della Squadra nazionale, attualmente allenatrice delle ragazze della Rari Nantes Florentia in Serie A. Da giocatrice ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, l’oro ai Campionati Europei di Eindhoven 2012 e quella di bronzo agli Europei di Belgrado 2016. Dal 2021, Aleksandra è il tecnico responsabile della squadra nazionale femminile Under 16 della Federazione Italiana Nuoto

Cotti-Alessandra

Consulenza scientifica

Marco Bonifazi

Specialista in Medicina dello Sport, è Professore associato di Fisiologia
presso il Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena. Coordinatore tecnico del Centro Studi e Ricerche della Federazione Italiana Nuoto. Ha partecipato, come medico e dirigente tecnico a otto edizioni dei Giochi Olimpici, dal 1988 al 2016.

Aleksandra, quali sono le principali caratteristiche tecniche di questo sport acquatico?

La pallanuoto è uno sport di situazione e anticipazione a elevata valenza coordinativa. All’interno di un semplice allenamento o di un’intera partita ogni giocatore alterna tratti nuotati negli stili convenzionali a nuotate specifiche della pallanuoto, azioni di tiro, movimenti di lotta, situazioni di marcatura e multiple variazioni di postura legate alle continue variazioni d’assetto.

Essa è caratterizzata da fasi di gioco intermittenti con alternanza di momenti di grande intensità a fasi di nuoto a bassa velocità, susseguirsi di sprint brevi, salti e pause passive o attive (è classificata tra le attività a impegno aerobico-anaerobico alternato).

Ipotizzare che la pallanuoto sia semplicemente un’estensione del nuoto con la variante del pallone è completamente sbagliato. Infatti, come riportato da Melchiorri e Campagna non tutti i buoni nuotatori diventano poi validi pallanuotisti”.

Il giocatore di pallanuoto, sotto la pressione di uno o più avversari e tempi di recupero molto brevi, deve essere in grado di: nuotare a ritmi variabili su distanze diverse con continue accelerazioni, decelerazioni, arresti e cambi di direzione; eseguire tiri, passaggi, salti, blocchi con estrema precisione e lottare in spazi ristretti per la conquista della palla o di una posizione favorevole allo sviluppo del gioco.

pallanuoto-caratteristiche

E quali sono i fondamentali?

La pallanuoto si compone di numerosi gesti tecnici diversi tra loro ma imprescindibili gli uni dagli altri. Basti pensare come, per la semplice esecuzione di un passaggio, siano messi in atto diversi fondamentali.

Ne consegue come questi movimenti siano tutti di grande importanza al fine dell’esecuzione dei gesti atletici. Si distinguono due macro categorie di fondamentali: senza palla e con la palla.

I primi comprendono le nuotate (stile testa alta, dorso pallanuoto, trudgeon) e gli spostamenti verticali (mediante azioni specifiche di gambe e braccia).Il pallone rappresenta uno stimolo e un riferimento importante per il pallanuotista, la cui sola presenza conferisce a qualsiasi genere di allenamento un carattere più ludico e divertente. Durante una partita di pallanuoto i giocatori sono in pratica sempre a contatto e in lotta fra loro, finalizzata alla conquista o mantenimento della migliore posizione, o per la protezione del pallone.

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Quali sono i ruoli?

I giocatori in campo sono sette e partecipano simultaneamente sia alla fase offensiva (portiere saltuariamente) che a quella difensiva dell’azione, per questo motivo è importante la polivalenza del singolo atleta.Nella pallanuoto moderna è di fondamentale importanza avere a disposizione più giocatori in grado di ricoprire differenti ruoli. In questo modo si avrà più possibilità di cambiamenti tattici, offensivi e difensivi.

  • Portiere. Il portiere è il fulcro della difesa, richiede grande concentrazione, oltre che una continua ed efficace comunicazione con il resto della squadra, necessaria per guidare la difesa. A livello atletico, la forza esplosiva degli arti inferiori assume un ruolo decisivo nella sua preparazione. Altrettanto importante è la cura dell’aspetto mentale per l’importanza e la delicatezza che il ruolo ricopre. 
  • Marcatore. Il marcatore è la base di una buona difesa. Egli dovrà neutralizzare il giocatore perno dell’azione offensiva (centroboa), guidare la propria squadra nell’azione difensiva e, sfruttare la propria posizione di vantaggio rispetto al centroboa, per portare la controfuga, creando quindi una condizione di superiorità nell’azione d’attacco. Un buon marcatore si distingue per la comprensione del gioco, prestanza fisica, azione di gambe potente, tempismo, rapidità negli spostamenti e velocità di nuoto. Questo giocatore ha, infatti, un importante ruolo di gestione sia della parte difensiva dove, nonostante la continua lotta con il centroboa, deve rimanere lucido e gestire intelligentemente la squadra, sia offensiva, prima per portare il contropiede, poi per precisi movimenti di taglio o blocchi finalizzati a creare una situazione di goal. Il marcatore è generalmente un giocatore dotato di lunghe leve, che gli permettono di mantenere a distanza il centroboa ed essere facilitato nelle situazioni di anticipo del pallone.
  • Centroboa. Il centroboa è il fulcro dell’azione offensiva, e il giocatore più pericoloso per la difesa avversaria, data la sua vicinanza dalla porta (2-3 metri). La posizione di questo giocatore prevede spalle alla porta e un assetto del corpo semi seduto, con gambe e braccia forti che spingono nelle direzioni indietro e alto per contrastare la pressione del difensore sulle sue spalle. Questa posizione di svantaggio, porta il centroboa a compiere continui movimenti in avvitamento per mantenersi fronte al gioco e divincolarsi dalla presa del difensore, non perdendo mai il contatto visivo col pallone, e impedire il passaggio avanti del difensore. La posizione svantaggiosa porta, inoltre, a dover inseguire il suo diretto avversario durante i trasferimenti nei ribaltamenti d’azione. L’indubbia fisicità massiccia e a leve lunghe caratterizzante i giocatori che ricoprono questo ruolo, deve essere accompagnata da una grande manualità tecnica specifica sulla palla, senso della posizione, buone capacità natatorie di base, capacità elevate di forza esplosiva e massima, azione di gambe molto potente, grande spirito di sacrificio e autocontrollo. Nella fase offensiva è da rilevare la difficoltà, come in nessun altro sport accade, di cercare la conclusione spalle alla porta. Il centroboa, infatti, vede il gioco specularmente rispetto ai suoi compagni, e cercherà di finalizzare con tiri specifici (rovesciata, sciarpa, girata) di grande rapidità di esecuzione. Egli è il fulcro dell’azione d’attacco, e sarà quindi compito della squadra fare in modo che la palla arrivi dove il centroboa possa sfruttare al meglio le sue qualità.

BIBLIOGRAFIA

  1. Bonifazi M, Marugo L, Armentano N, Camillieri G, Colombo G, Crescenzi S, Felici A, Mattiotti S, Melchiorri G, Giombini A, Sardella F, Benelli P, Gatta G, Zamparo P, Saini G. Gli sport natatori. Med Sport, 62:335-77, 2009
  2. Melchiorri G, Viero V, Triossi T, De Sanctis D, Padua E, Salvati A, Galvani C, Bonifazi M, Del Bianco R, Tancredi V. Water polo throwing velocity and kinematics: differences between competitive levels in male players. J Sports Med Phys Fitness. 55:1265-71, 2015
  3. Melchiorri G, Campagna A. L’allenamento fisico del pallanuotista. Calzetti & Mariucci Editori, Perugia, 2016

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