SORBE: UN CONCENTRATO DI ENERGIA

Le sorbe sono un frutto antico ricco di principi nutritivi e benefici per il tuo organismo. Sono diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, tonificanti e rinfrescanti. Ricche di sorbitolo, uno zucchero che non necessita dell’intervento dell’insulina, sono anche adatte ai diabetici. Scopri proprietà e curiosità di questo frutto con i medici di Cibum dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

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Consulenza scientifica

Camilla Baldoni

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in dietistica nel 2014 presso l'Università degli Studi di Siena. Ha maturato esperienza nella ristorazione collettiva e si occupa con particolare attenzione della nutrizione in età pediatrica. Socia Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

LE SORBE: UN FRUTTO ANTICO

Le sorbe sono ormai state inserite da diverso tempo tra i frutti dimenticati e solitamente è improbabile vederle nei banconi dei fruttivendoli e ancor meno in quelli dei supermercati. I motivi? Potrebbero essere due: il primo è che la pianta, sia per la forma che per la colorazione di foglie, fiori e frutti, è molto bella e perciò con il passare degli anni è stata usata nei giardini soprattutto come specie ornamentale, anche grazie alla credenza che tenesse lontano gli spiriti maligni e le streghe contribuendo a diminuirne il suo ‘valore alimentare’ a favore di un utilizzo più estetico. Il secondo è riconducibile al fatto che i frutti non sono commestibili freschi, dal sapore estremamente acido, ma hanno bisogno di un processo di maturazione.

LE SORBE: COSA SONO?

Le sorbe sono il frutto di un piccolo albero, nome botanico Sorbus domestica, che appartiene alla famiglia delle Rosacee. Esistono due differenti varietà di questa pianta che producono due diversi tipi di frutti: la malifera, dalla forma tondeggiante che ricorda una piccola mela, e la pyrifera, dalla forma leggermente piriforme che ricorda una piccola pera.

Inizialmente la buccia presenta un colore giallo-rossastro che, una volta raggiunta la maturazione, diventa bruna. Al momento della raccolta i frutti non sono commestibili, ma lo diventano soltanto dopo aver subito “l’ammezzimento”, un processo di maturazione che si ha mettendoli nella paglia o facendoli essiccare al sole, e che trasforma il gusto della polpa inizialmente acidula in un sapore dolce e gradevole.

LE SORBE: PRINCIPI NUTRIZIONALI

Le sorbe sono poco caloriche (100 g di frutti maturi forniscono appena 68 kilocalorie) e contengono molte sostanze benefiche che le rendono diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, tonificanti e rinfrescanti. Sono composte per l’81 % di acqua, il 10 % di zuccheri, l’1,4 % di proteine, il 5,4 % di fibra alimentare solubile (pectina).

Sono inoltre ricche di antiossidanti, flavonoidi e fenoli (contenuti soprattutto nel frutto immaturo), vitamine A, B1, B2, B3, vitamina C.

Le sorbe sono inoltre ricche di oli essenziali e minerali, come calcio, sodio, potassio, magnesio, rame, zinco, ferro, cromo e manganese.

È presente inoltre il sorbitolo, uno zucchero, da cui prende il nome il frutto, che può essere trasformato dall’organismo senza l’intervento dell’insulina, con basso potere calorico e dunque utilizzabile anche dai diabetici. Contiene, ancora, sostanze amare come la sorbina, da cui deriva il nome del frutto. I frutti immaturi, inoltre, contengono tannini sostanze astringenti che aiutano in caso di disturbi intestinali.

LE SORBE: PROPRIETÀ

La polpa dei frutti ha proprietà astringenti (grazie all’azione dei tannini), antiinfiammatorie, lenitive, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti, antibatteriche e antimicotiche per la presenza dell’acido sorbico.

Le sorbe aiutano ad aumentare la resistenza durante le prestazioni sportive grazie all’acido malico che facilita il rilascio immediato di energia proveniente dal cibo e favorisce la circolazione venosa degli arti inferiori grazie al gemmoderivato che si ottiene dalla macerazione di gemme fresche. Per tutti questi motivi sono utilizzate soprattutto in campo fitoterapico.

Il frutto si può consumare in diversi modi: possiamo assumere i suoi principi attivi e benefici mangiando la sua polpa, dolce e gustosa, ma anche sotto forma di preparati vari, quali il sidro, i liquori, le marmellate, le confetture e le salse (soprattutto quelle agrodolci sono perfette per accompagnare la carne e i formaggi).

L’ESPERTA: LE SORBE, SCONSIGLIATE IN CASO DI STIPSI E GRAVIDANZA

“Non ci sono controindicazioni evidenziate da adeguata documentazione scientifica.” Afferma la dottoressa Camilla Baldoni. Che prescrive: “È sconsigliato l’uso del sorbo nel caso di stipsi, in gravidanza ed allattamento ed anche nei bambini di età inferiore ad un anno. Unica controindicazione rilevata riguarda i semi di questo frutto che contengono un glicoside cianogenico che se assunto in quantità eccesive e a contatto con l’acqua può avere un affetto tossico. Per questo motivo è bene eliminare i semi prima di utilizzare i frutti, oppure tostarli per preparare una bevanda simile al caffè (i semi, infatti perdono la loro tossicità con il calore).”

LE SORBE: BENEFICI

Le sorbe, oltre ad essere una prelibatezza gustosa e succosa, sono frutti che portano con sé tanti benefici:

  • HANNO PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI: sono ricchi di composti con proprietà antiossidanti, come l’acido ascorbico, i carotenoidi, i flavonoidi e gli acidi fenolici, che sono in grado di contrastare l’attività dei radicali liberi (ovvero un sottoprodotto nocivo del metabolismo cellulare che può far mutare le cellule sane in cellule tumorali). La loro assunzione può quindi essere utile in termini preventivi nei confronti di alcuni tumori.
  • SISTEMA IMMUNITARIO: sono ricche di vitamina C che, grazie alle sue proprietà, migliora la produzione di globuli bianchi e rinforza il sistema immunitario.
  • DIGESTIONE: hanno un buon contenuto di fibra alimentare che migliora la motilità intestinale con conseguenti benefici sulla digestione. Presente anche l’acido malico che facilita i processi digestivi, combatte l’acidità gastrica e allevia il gonfiore addominale. Le sorbe contengono inoltre acido tartarico, citrico e sorbico che ha proprietà antibatteriche.
  • MAL DI GOLA: nella medicina popolare un decotto ottenuto con i frutti della sorbus domestica viene utilizzato per fare gargarismi contro il mal di gola.
  • CURA DELLA PELLE: per le sue proprietà antiossidanti, con la polpa dei frutti maturi si preparano maschere di bellezza, detergenti e tonificanti, indicate soprattutto per le pelli sensibili e precocemente invecchiate. Inoltre, la vitamina C partecipa alla produzione di collagene (proteina che forma un’impalcatura di sostegno all’interno dei tessuti connettivi) e che favorisce la buona salute della pelle.
  • DISSENTERIA: grazie alla presenza di tannini (sostanze dalle proprietà astringenti) vengono tutt’ora utilizzate per il trattamento della dissenteria.
  • COLITI: in un recente studio è stato confermato il potenziale di sorbus domestica nel trattamento della colite. I frutti di questa pianta hanno dimostrato di avere importanti attività antinfiammatorie e antiossidanti grazie ai loro principali componenti attivi (come l’acido vanillico, l’anidrite dell’acido protocateuico e il trivanilloil) che potrebbero essere dei validi candidati per un uso imminente nella prevenzione e nel trattamento di vari disturbi, come malattie infiammatorie intestinali, sindrome dell’intestino irritabile e infezione da Clostridium difficile.
  • DIABETE: la peculiarità di questi frutti è il contenuto significativo di uno zucchero poliolo, che da essi prende il nome, chiamato sorbitolo, il quale si ottiene per sintesi chimica a partire dal glucosio. Viene usato come dolcificante alternativo, con basso potere calorico e cariogeno, e scarso impatto sulla glicemia. Dati scientifici, inoltre, suggeriscono che il consumo di frutta di sorbus domestica può essere un modo promettente per ridurre l’incidenza delle complicanze a lungo termine del diabete mellito, specialmente nelle fasi iniziali.

LE SORBE: VALORI NUTRIZIONALI

LE SORBE: CURIOSITÀ

Il sorbo veniva coltivato, e i suoi frutti ampiamente consumati, sin dall’epoca degli antichi romani, come testimoniano diversi scritti. Li nominano Plinio, Virgilio e, in epoca successiva, Dante Alighieri che in un passo della Divina Commedia ricorda questo frutto: “Ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi si disconvien fruttare al dolce fico” (Inferno, canto XV, 65).

Le leggende popolari raccontano della sorba come di un portafortuna contro la miseria e la fame e che, grazie ai suoi colori caldi ed intensi, ha il potere magico di allontanare tutti i mali. La polpa di questi frutti si utilizzava addirittura mescolata alle farine per insaporire o allungarle quando il grano scarseggiava, e non mancano detti popolari che associano l’attesa maturazione delle sorbe alla necessità di aspettare perché le cose migliorino.

Un antico proverbio siciliano infatti recita: “Cu lu tempu e cu la pagghia, si maturunu li sorbi” ovvero “col tempo e con la paglia maturano le sorbe“; vale a dire: come le sorbe hanno bisogno di ammorbidire sotto la paglia tutto il tempo che necessitano perché diventino buone, allo stesso modo dobbiamo ricordarci che è necessaria pazienza e perseveranza per vedere dei risultati.

Nelle popolazioni celtiche e germaniche, il sorbo veniva piantato nelle vicinanze delle case perché lo ritenevano un albero sacro, un collegamento tra l’umano e il divino, capace di scacciare le streghe e di proteggere dai malefici. Consideravano il suo frutto un efficace baluardo contro i sortilegi e per questo ne appendevano un ramo fruttifero sulla porta di casa per assicurarne la protezione.

Il suo legno veniva usato per produrre armi come archi e balestre o attrezzi domestici, come fusi o viti per torchi, perché duro e finissimo, ed anche per accendere il fuoco; essi erano convinti che questa prassi servisse ad avere premonizioni utili nelle battaglie che si dovevano combattere. In tempi di carestia dai suoi frutti si poteva ricavare una farina che veniva mescolata con quella di grano più costosa.

Nelle leggende popolari medievali, la sorba matura veniva considerata un portafortuna grazie all’intensa tonalità rossa della sua buccia che si credeva avesse il potere di allontanare miseria e povertà.

Un tempo i suoi frutti venivano raccolti e se ne facevano marmellate e sciroppi, specie nei paesi del Nord Europa, che venivano usati per aromatizzare la birra. Dalle sorbe si ricava ancora oggi un liquore chiamato “Sorbolino”, nato nel ‘600, molto apprezzato dai nobili di quel tempo.

Le sorbe sono un frutto molto gustoso per varie specie di uccelli che in questo modo contribuiscono a disperderne i semi nell’ambiente. Infine il termine sorbe è usatissimo come intercalare bolognese, “sòrbole” per indicare stupore, meraviglia, una cosa da non credere.

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