LA DIETA DEI PAZIENTI COVID-19

Intervista con la Dott. ssa Barbara Paolini, responsabile scientifica di Cibum

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

Quali organi o funzioni vitali compromette il Covid-19?

Il principale coinvolgimento è a carico del polmone e del cuore con insufficienza cardiorespiratoria, ma in realtà vengono compromessi altri organi come reni, fegato, milza e midollo osseo. Inoltre il ricovero e la degenza protratta sono causa di sarcopenia e di deterioramento della funzione muscolare e dello stato nutrizionale, che si traducono in un aumento della disabilità e della morbilità e spesso alla dimissione si ripercuotono con un peggioramento della qualità della vita.

Ci sono pericoli maggiori per chi ha comorbilità, come diabete, obesità e ipertensione?

La coesistenza di molte patologie croniche in un quadro di polimorbidità (in particolare diabete, malattie cardiovascolari, insufficienza renale cronica, broncopatia cronica ostruttiva), nonchè l’età avanzata dei pazienti, nonchè la riduzione delle ingesta (per inappetenza, nausea, diarrea in conseguenza della terapia antivirale, antimicrobica e/o interessamento intestinale dell’infezione), sono tutti fattori associati ad un elevato rischio di malnutrizione con esiti clinici sfavorevoli. Per cui è fondamentale valutare lo stato nutrizionale di questi pazienti e, in relazione al quadro clinico generale, garantire un adeguato intake calorico-proteico, anche attraverso supplementazioni specifiche o ricorrere alla nutrizione artificiale. Inoltre i pazienti estubati possono avere un’elevata incidenza di disfagia che si può protrarre anche per settimane e che limita la nutrizione. Pertanto è importante una precoce valutazione della funzione deglutitoria associata alla modifica delle consistenze degli alimenti.

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Ci sono cibi da vietare o limitare a prescindere durante questa pandemia?

Mantenere una alimentazione adeguata e sana è fondamentale per mantenere un buono stato di salute, e garantire un buono stato immunitario in grado di contrastare eventuali patologie. Il periodo che stiamo vivendo rappresenta purtroppo una fonte di stress con ripercussioni su più fronti, dato che il cibo spesso è sinonimo di gratificazione. Il rischio è di scegliere alimenti (poco salutari) che servono più a sollevare l’umore più che il fabbisogno fisiologico. Inoltre ci stiamo riscoprendo un popolo di cuochi compulsivi dedicando molto tempo anche alla cucina. È sicuramente una cosa positiva, ma dobbiamo stare attenti a ciò che cuciniamo e consumiamo, perché il rischio è quello di eccedere in calorie e in un costante aumento di peso. Dunque la regola è attenzione alle porzioni ed evitare alimenti ricchi in grassi e zuccheri.

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Ci sono cibi invece che possono essere usati come prevenzione?

Una alimentazione corretta ricca di antiossidanti che combattono i radicali liberi ha funzioni protettive e antiinfiammatorie e possono aiutarci a difenderci dalle infezioni. Non rinunciare a verdure e frutta di stagione preferibilmente colorate (gialle, rosse, arancione) e crude (in quanto le vitamine mantengono la loro maggiore attività), queste sono infatti fonte di vitamine, carotenoidi, polifenoli e minerali che ci aiutano a combattere le infezioni. La vitamina C (che ritroviamo negli agrumi, nel kiwi, nei peperoni) migliora anche l’assorbimento del ferro e insieme alla vitamina A rafforza le difese immunitarie e protegge le vie respiratorie. Consumare frutta di colore blu, viola (frutti di bosco, melograne), garantisce una importante fonte di antociani con azione antifiammatoria.

L’utilizzo di olio di oliva extravergine a crudo è fonte di acidi grassi essenziali ω-6 (linoleico) e vitamina E con azione antiossidante. Ricordiamo anche il pesce che apporta ottime quantità di grassi essenziali protettivi ω-3 (linolenico, EPA e DHA) importanti per il sistema immunitario poichè hanno una forte funzione antinfiammatoria, nonchè fonte di vitamina D.

Per i contagiati a casa, che dieta seguire?

Le regole valgono anche per chi è contagiato a casa, in quanto se nei primi una alimentazione corretta aiuta a prevenire eventuali patologie mantenendo il nostro organismo forte, in caso di contagio una dieta ricca di antiossidanti, può combattere e contrastare gli effetti dannosi del virus. Ricordiamo però che tra i sintomi presenti in chi si ammala ci può essere perdita del gusto e dell’olfatto che può incidere sull’assunzione del cibo; altra manifestazione che si può verificare è la diarrea. Condizioni, entrambe, che possono portare a perdita di peso e rischio di malnutrizione.

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Chi è dimesso da una lunga degenza come riprende?

La dieta deve tornare varia distribuita su più pasti, favorendo un apporto proteico adeguato (favorire carne magra o pesce). Va tenuto in considerazione se siano presenti difficoltà nella deglutizione, e valutato eventuali patologie associate o carenze al fine di suggerire una adeguata supplementazione. Ricordiamo inoltre che mantenersi attivi favorisce il recupero e stimola il nostro sistema immunitario.

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