DISTURBI INTESTINALI E CALDO ESTIVO

Le temperature molto elevate sono in grado di intaccare la funzione dell’apparato digestivo. Spesso d’estate si va incontro a spiacevoli disturbi intestinali, con diarrea, stitichezza, gonfiore addominale che rischiano di rovinare le tanto desiderate ferie. Scopri come prevenirli con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Massimo Vincenzi

Medico specialista in Medicina Interna, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Scienza dell'Alimentazione e Medicina dello Sport. Responsabile del servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva della San Pier Damiano Hospital, Faenza (Ravenna). Vicesegretario Nazionale dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Coordinatore dei Gruppi di Studio e dell'Area Web dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ADI. Membro dell'American Gastroenterological Association (AGA) e Fellows ship dell'American Gastroenterological Association (AGAF). Componente dell’Editorial Committee del Mediterranean Journal of Nutrition and Metabolism.

DISTURBI INTESTINALI: LE CAUSE ESTIVE

I casi aumentano in estate per via degli sbalzi termici tra caldo esterno e freddo degli ambienti con aria condizionata che alterano la flora batterica intestinale, favorendo la crescita di batteri patogeni e rendendoci più vulnerabili a qualsiasi attacco batterico e virale.

I soggetti sofferenti di colon irritabile dovrebbero proteggere la zona addominale, evitando l’effetto diretto dell’aia fredda dei condizionatori.

I repentini cambiamenti di temperatura possono intaccare la funzione dell’apparato digerente. Questi vengono percepiti dall’organismo come fonte di stress che determina un abbassamento delle difese immunitarie e compromette l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Un altro motivo per cui diarrea, stitichezza e meteorismo si manifestano soprattutto in estate è lo stress che, dopo mesi di lavoro, si fa sentire, ripercuotendosi sull’intestino. A ciò si aggiungono la modifica delle abitudini alimentari e comportamentali in vacanza, l’afa e l’umidità che provocano uno stato di disidratazione responsabile, a sua volta, di una condizione di malessere generale.

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI E ALTE TEMPERATURE

D’estate è più elevato il rischio di incorrere in tossinfezioni alimentari più frequenti perché le alte temperature favoriscono la proliferazione batterica.

Il rischio di contaminazioni non riguarda non solo i cibi crudi, ma anche quelli cotti, se non correttamente conservati. La gastroenterite si manifesta con nausea vomito e diarrea.
Tra i batteri più pericolosi ci sono:

  • la Salmonella
  • l’Escherichia coli
  • il Campylobacter

Una gastroenterite di questo tipo si può contrarre anche facendo il bagno al mare, se l’acqua contiene alte concentrazioni di colibatteri, cioè di quei microrganismi presenti nelle feci umane, e le temperature sono elevate.

La gastroenterite estiva può anche essere virale: con il caldo, gli enterovirus si moltiplicano facilmente e diventa più facile incorrere nella classica influenza intestinale.

GONFIORI, STIPSI, DIARREA: LE CAUSE

Oltre alle tossinfezioni alimentari, problemi “di pancia” durante la bella stagione compaiono spesso anche per altri motivi. D’estate si tende a consumare più cibi capaci di agire sul nostro apparato gastrointestinale provocando gonfiori, irregolarità dell’alvo con talvolta stipsi, ma più spesso diarrea.

Ad esempio i gelati, la frutta molto zuccherina, ma anche altri alimenti che si ama consumare quando fa caldo, come i pomodori e la mozzarella. Altra tipica causa sono le bevande gelate: l’intestino reagisce male al cambio improvviso di temperatura, la sua motilità si altera e scatta inevitabilmente la diarrea.

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L’ESPERTO: FIBRE SÌ MA BERE TANTA ACQUA

“In estate siamo inoltre portati a mangiare più fibre contenute nella frutta e nelle verdure, che sono certamente salutari per il nostro organismo, considerato che sono il maggiore nutrimento per il microbiota intestinale“. Indica il Dottor Massimo Vincenzi che spiega: “Il loro consumo deve accompagnarsi tuttavia a una buona idratazione: infatti senza un adeguato apporto di acqua le fibre possono causare gonfiore e stitichezza.
Spesso tutti questi disturbi si risolvono nel giro di 1-2 giorni, ma possono richiedere l’intervento del medico e la prescrizione di terapie specifiche, ad esempio di antibiotici in caso di infezioni batteriche. In ogni caso una corretta idratazione, l’assunzione di sali minerali, probiotici, vitamine posso aiutare il nostro microrganismo a ritrovare il suo equilibrio”.

BIBLIOGRAFIA

  1. Bestion E, Jacob S, Zinger L, Di Gesu L, Richard M, White J, et al. Climate warming reduces gut microbiota diversity in a vertebrate ectotherm. Nat. Ecol. Evol. 2017 1:0161
  2. Sepulveda J and Moeller AH. The effects of temperature on animal gut microbiomes. Front Microbiol. 2020 11:384

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