CELIACHIA: 16 MAGGIO LA GIORNATA MONDIALE

Il 16 maggio si celebra in tutto il mondo la giornata della celiachia. In Italia si registra un incremento di oltre il 15% di persone affette da questa malattia. E solo negli ultimi due anni. È un disturbo intestinale cronico che si risolve con una dieta priva di glutine. E seguendo precise prescrizioni. Scopri quali con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

CELIACA: CAUSE

La celiaca, o sprue celiaca, è una malattia autoimmune. Si tratta di una patologia intestinale cronica, causata dall’ingestione di glutine. Negli ultimi anni ha registrato un importante aumento, tanto che solo nell’ultimo biennio sono incrementati di ben il 15% le persone colpite da celiachia. Nel nostro Paese sono 172 mila persone le persone che ne soffrono: 122 mila donne e 50 mila uomini. 

CELIACHIA: DIAGNOSI

La diagnosi si effettua attraverso la ricerca degli anticorpi anti-endomisio e anti-transglutaminasi tissutale ed eventualmente con una gastroscopia e biopsia della mucosa duodenale. Nel caso di dubbi, per conferma, si può optare per un test genetico.

L’ESPERTA: LA TERAPIA È UNA DIETA PRIVA DI GLUTINE

“L’attuale terapia contro la celiachia è una dieta priva di glutine per tutta la vita. I soggetti celiaci devono escludere dalla dieta tutti gli alimenti a base di cereali contenenti glutine come pane, pasta, pizza, cracker, cereali da colazione, grissini, snack. Da escludere i prodotti dove il glutine è aggiunto come additivo durante i processi industriali di trasformazione. Ne sono un esempio gelati, sughi e piatti pronti, alcuni insaccati, alcuni formaggi. Attenzione anche ai farmaci dove il glutine può essere presente come eccipiente”. Afferma la dottoressa Barbara Paolini, che prescrive: “È importante fare un controllo a sei mesi dopo la prima diagnosi, poi ogni anno per verificare l’efficacia della dieta applicata. Monitorare la salute delle ossa e organi con densitometria ossea ed esami bioumorali, specie per la tiroide”. 

CELIACA: SINTOMI

Nello specifico, la celiachia è una malattia autoimmune: sono coinvolti fattori genetici e ambientali. È causata da un’intolleranza alimentare permanente al glutine, proteina contenuta in alcuni cereali.

Sintomi sono molto vari e dipendono dall’età in cui insorge il disturbo. Possono presentarsi:

  • perdita di peso
  • diarrea
  • stitichezza
  • magrezza

Ma anche:

  • obesità
  • anemia
  • inappetenza
  • astenia
  • irritabilità
  • afte recidivanti
  • dermatiti

CELIACHIA: FORME E CARATTERISTICHE

Forma classica o tipica: si verifica tra 6 e 18 mesi di età, dopo l’introduzione di alimenti per lo svezzamento contenenti prolamine. Si manifesta con diarrea, dolori addominali; nel bambino si può arrivare addirittura all’arresto della crescita.  

Forma atipica: caratterizzata da una prevalenza di sintomi extraintestinali tra i più frequenti anemia sideropenica, osteoporosi, dermatite erpetiforme, bassa statura, anoressia, aftosi recidivante, alterazioni dello smalto dentale, stipsi, alopecia. Si riscontrano forme atipiche negli adolescenti e negli adulti e le caratteristiche tipiche del malassorbimento sono assenti.

Forma silente o asintomatica: caratterizzata da anomalie sierologiche e istologiche senza evidenza di sintomi clinici. Questo sottotipo è spesso osservato in soggetti con anamnesi familiare di celiachia, pazienti con patologie autoimmuni associate (es diabete di tipo 1) o genetiche (es sindrome di Down, Turner o Williams).

Forma latente: la forma latente di celiachia caratterizza quei soggetti che hanno una predisposizione alla malattia (positività agli anticorpi anti-gliadina – AGA – ed agli anticorpi anti-endomisio EMA), ma al momento hanno una mucosa intestinale normale, che non presenta quindi atrofia dei villi intestinali. È tuttavia necessario effettuare un monitoraggio nel tempo, in quanto la manifestazione della malattia, può avvenire anche in seguito a situazioni particolari come momenti di forte stress, lutti, parto, o infezione da rotavirus.

Forma potenziale: il termine “potenziale” è utilizzato in individui che non hanno diagnosi clinica di celiachia, ma mostrano un pattern genetico appropriato (HLA-DQ2/DQ8), sierologia positiva, con istologia normale o lievemente anormale.

Forma refrattaria: è definita dalla presenza di sintomi malassorbitivi e atrofia dei villi che persistono un anno dopo una dieta rigorosamente priva di glutine. Diversi pazienti refrattari, circa il 5-30%, non rispondono mai a una dieta priva di glutine, altri inizialmente rispondono, ma hanno una ricorrenza di sintomi e danni intestinali.

CELIACHIA: I PICCHI

La celiachia può colpire individui di qualsiasi età, ma si possono osservare due picchi: nell’infanzia (<6 anni) e nella quarta-quinta decade. La presentazione classica è più frequente in età pediatrica e tende a manifestarsi precocemente nella vita (6-24 mesi), mentre la presentazione atipica generalmente si verifica in età più avanzata (> 5 anni) e negli adulti.

CELIACHIA: CEREALI E DERIVATI CONTENENTI GLUTINE

Frumentograno duro, grano tenero, germe di grano, fiocchi, pani e pizze, pan grattato ecc.
Segalepane, grissini, crackers, ecc.
Farroanche in zuppe miste
Speltaanche in farine
Orzobiscotti, zuppe, pasta, pani e pizze, pan grattato, ecc. caffè, birra
Triticale e Kamutfarine, biscotti, fette biscottate, ecc.
Seitan (alimento ricavato dal glutine)tofu, glutine di grano, alcuni condimenti vegetariani, salse di soia
Malto e avena (spesso contaminate anche se idonea all’alimentazione celiaca)Attenzione a  zuppe miste, yogurt ai cereali, tracce di altri cereali vietati

CELIACHIA: CEREALI NATURALMENTE PRIVI DI GLUTINE

  • Riso (rosso, venere ecc.)
  • Mais
  • Grano saraceno
  • Miglio
  • Amaranto
  • Quinoa
  • Teff
  • Sorgo
  • Avena (solo come ingrediente dei prodotti presenti nel Registro Nazionale del Ministero della Salute)

CELIACHIA: PATOLOGIE ASSOCIATE

Diverse condizioni patologiche associate si riscontrano più frequentemente in pazienti affetti da malattia celiaca. Queste condizioni includono anche disordini genetici. Ecco le più comuni:

Patologie associate alla malattia celiaca

  • Diabete di tipo 1
  • Patologie autoimmuni della tiroide
  • Epatite autoimmune e altre forme di interessamento epatico
  • Disordini neurologici
  • Epilessia
  • Sindrome di Williams
  • Sindrome di Down
  • Sindrome di Sjörgen
  • Sindrome di Ullrich-Turner

CELIACHIA: ATTENZIONE ALLE CARENZE DI FIBRA E VITAMINA B

La dieta senza glutine può comportare alcune carenze come fibre, vitamine del gruppo B, ferro e oligoelementi. Inoltre l’aumento di peso e la possibile obesità indotta dalla dieta aglutinata aumentano il rischio di patologie metaboliche. Questo è dovuto, almeno parzialmente, al maggior contenuto di grassi e zuccheri presenti negli alimenti privi di glutine attualmente presenti in commercio. Il monitoraggio dello stato nutrizionale e la consulenza dietetica è fondamentale per la gestione e il mantenimento dell’aderenza alla dieta aglutinata.

BIBLIOGRAFIA

  1. Al-Toma A, Volta U, Auricchio R, Castillejo G, Sanders DS, Cellier C, Mulder CJ, Lundin KEA. European Society for the Study of Coeliac Disease (ESsCD) guideline for coeliac disease and other gluten-related disorders. United European Gastroenterology Journal 2019, Vol. 7(5) 583–613
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  3. Kaur PAgarwala AMakharia GBhatnagar STandon N. Effect of gluten free diet on metabolic control and anthropometric parameters in type 1 diabetes with subclinical celiac disease: a randomized controlled trial. Endocr Pract. 2020 Mar 11. doi: 10.4158/EP-2019-0479

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