RAVANELLO: UN ALLEATO NELLA GESTIONE DEL DIABETE

Il ravanello è un alimento versatile con potenziali benefici per la salute, tra cui la gestione del diabete. I suoi composti bioattivi possono influenzare gli ormoni regolatori del glucosio, ridurre lo stress ossidativo e modulare l'assorbimento del glucosio. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

RAVANELLO: IMPATTO SUL DIABETE E SUI PARAMETRI METABOLICI

Il diabete è un problema di salute globale e richiede trattamenti e rimedi efficaci. Qui entra in gioco il ravanello, poiché studi hanno indicato un collegamento diretto e indiretto tra questa radice e il diabete.

L’effetto ipoglicemizzante del ravanello è stato confermato da numerosi studi, i quali hanno esaminato l’efficacia di diversi estratti e composti bioattivi. La capacità del ravanello di influenzare gli ormoni regolatori del glucosio, il danno ossidativo e l’assorbimento del glucosio ne fa un potenziale alleato nella gestione del diabete.

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RUOLO DEGLI ORMONI NELLA REGOLAZIONE DEL GLUCOSIO

Un interessante ambito di ricerca suggerisce che il ravanello potrebbe influire sull’emostasi del glucosio tramite il coinvolgimento di ormoni chiave. Esperimenti in vitro su adipociti 3T3-L1 hanno rivelato che l’estratto etanolico di ravanello è in grado di aumentare la produzione di adiponectina, un ormone peptidico coinvolto nella modulazione della regolazione del glucosio e degli acidi grassi.

L’effetto ipoglicemizzante dei germogli di ravanello giapponese è stato ampiamente esplorato. Studi hanno dimostrato che l’assunzione di germogli di ravanello può ridurre i livelli di insulina plasmatica nei ratti diabetici, suggerendo un potenziale miglioramento della sensibilità all’insulina o effetti simili all’insulina.

MODULAZIONE DELL’ASSORBIMENTO DEL GLUCOSIO E METABOLISMO ENERGETICO

Ulteriori ricerche suggeriscono che il ravanello e i suoi composti bioattivi potrebbero influenzare l’assorbimento del glucosio nell’organismo. Esperimenti hanno evidenziato che i semi di ravanello possono migliorare la resistenza all’insulina, possibilmente attraverso la modulazione della viscosità del sangue e l’interazione con i recettori dell’insulina.

In alternativa, il ruolo del fattore di necrosi tumorale alfa nella resistenza all’insulina è stato indagato. L’estratto etanolico di semi di ravanello sembra ridurre i livelli di questo fattore, suggerendo un potenziale effetto positivo nel trattamento del diabete mellito non insulino-dipendente.

L’estratto acquoso di ravanello ha dimostrato di inibire gli enzimi α-amilasi e α-glucosidasi, coinvolti nella degradazione dei carboidrati nell’intestino. Questo effetto potrebbe contribuire a una riduzione dell’assorbimento del glucosio, con potenziali benefici per la gestione e la prevenzione del diabete.

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POTERE ANTIOSSIDANTE DEL RAVANELLO

L’attività antidiabetica del ravanello potrebbe essere attribuita alla sua capacità di potenziare il sistema di difesa antiossidante e di ridurre lo stress ossidativo, causato da un disequilibrio tra specie reattive dell’ossigeno e antiossidanti cellulari.

Esperimenti hanno dimostrato che l’estratto metanolico di radice di ravanello può inibire la perossidazione lipidica sia in vitro che in vivo.

RUOLO DEL COENZIMA Q10 E DEGLI ANTOCIANI

Uno dei componenti interessanti del ravanello è il coenzima Q10, noto anche come ubichinone, che è coinvolto nel sistema di trasporto degli elettroni nei mitocondri umani. Questo coenzima è stato associato alla prevenzione del diabete di tipo 2.

Inoltre, il ravanello contiene antociani, flavonoidi con potenti proprietà antiossidanti che possono migliorare le condizioni diabetiche.

GLI ISOTIOCIANATI E IL SELENIO

Gli isotiocianati presenti nel ravanello, in particolare il sulforafano, possono indurre enzimi antiossidanti di fase II che svolgono un ruolo cruciale nel ridurre l’accumulo di radicali liberi e il conseguente danno ossidativo.

Il contenuto polifenolico del ravanello è stimato in un intervallo di valori. In particolare, l’estratto acquoso e metanolico di ravanello mostra attività antiossidante grazie ai suoi composti fenolici. Inoltre, la presenza di selenio nel ravanello potrebbe rendere questa pianta una scelta promettente per una dieta arricchita con potenziali benefici contro le malattie legate all’invecchiamento, tra cui il diabete di tipo 2.

BIBLIOGRAFIA

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