PERCHÉ HAI PIÙ FAME DOPO AVER PERSO PESO

Dopo la perdita di peso, il corpo reagisce facendo aumentare la fame e diminuendo il senso di sazietà. Questo succede perché cambiano gli ormoni dell’appetito, come la ghrelina, che spinge a mangiare di più. Per evitare di riprendere i chili persi, è importante non perdere troppa massa muscolare, che aiuta a controllare l’appetito. Fare attività fisica e seguire strategie corrette può rendere più facile restare in forma nel tempo, senza cadere nell’effetto yo-yo. Scopri di più con i medici di Cibum dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Katia Gennai

Dietista. Ha conseguito il Diploma di Tecnico in Dietologia e Dietetica Applicata nel 1994; laurea triennale in dietistica nel 2004. Lavora presso l’UOSA di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Docente nel corso di laurea in Dietistica.

PERDITA DI PESO E ORMONI DELL’APPETITO: COME CAMBIA IL NOSTRO CORPO

Quando si intraprende un percorso di dimagrimento, è comune sperimentare una fame crescente, anche se si sta seguendo correttamente un regime alimentare controllato. Questo fenomeno, spesso interpretato come mancanza di disciplina, ha in realtà radici fisiologiche profonde. Una vasta analisi scientifica, che ha coinvolto oltre 6.000 soggetti affetti da sovrappeso o obesità, ha analizzato le modificazioni dei principali ormoni dell’appetito in risposta alla perdita di peso.

Lo studio, basato su 127 ricerche indipendenti, ha messo a confronto gli effetti di dieta ipocalorica, attività fisica e approcci combinati. Sono stati esaminati livelli a digiuno di molecole chiave come ghrelina, PYY, GLP-1 e CCK, prima e dopo gli interventi dimagranti. I risultati mostrano che, indipendentemente dal metodo utilizzato, il corpo innesca una risposta ormonale che tende ad aumentare la sensazione di fame. Questo meccanismo di compensazione biologica mira a riportare l’organismo al suo equilibrio energetico originario, rendendo più complesso il mantenimento del nuovo peso.

Comprendere questi adattamenti è essenziale per sviluppare strategie efficaci per perdere peso senza cadere nell’effetto yo-yo.

IL RUOLO DELLA GHRELINA NELL’AUMENTO DELLA FAME DOPO IL DIMAGRIMENTO

Uno degli effetti più documentati è l’aumento dei livelli di ghrelina, spesso definita come “ormone che stimola l’appetito”, che si manifesta in seguito alla perdita di peso, sia essa ottenuta tramite dieta, esercizio o entrambi. Più si dimagrisce, maggiore è la produzione di questo ormone, secreto prevalentemente dallo stomaco. La sua funzione è quella di inviare segnali al cervello per incentivare il consumo di cibo. Parallelamente, gli ormoni della sazietà come PYY e GLP-1 mostrano una riduzione o rimangono stabili, soprattutto quando il dimagrimento coinvolge anche la massa magra.

Questo squilibrio endocrino si traduce in un aumento della fame e in una ridotta percezione di sazietà, contribuendo al rischio di riprendere peso. Inoltre, la forma attiva della ghrelina, detta ghrelina acilata, mostra variazioni dipendenti dal tipo di intervento e potrebbe essere influenzata da fattori come l’attività dell’enzima GOAT o la variazione del flusso sanguigno nei muscoli indotto dall’esercizio.

Quest’ultimo, infatti, sembra attenuare la riduzione del PYY attraverso l’azione di citochine come l’interleuchina-6 (IL-6), che stimola la secrezione di ormoni della sazietà. Sebbene anche il GLP-1 attivo tenda a diminuire, i risultati sono eterogenei e legati a variabili come la durata della dieta o la tipologia del peso corporeo perso.

MANTENERE LA MASSA MUSCOLARE PER STABILIZZARE GLI ORMONI DELL’APPETITO

Un aspetto spesso sottovalutato nei programmi di dimagrimento è il ruolo della massa muscolare nel bilancio ormonale. La perdita di tessuto muscolare, oltre a quello adiposo, ha conseguenze rilevanti sulla regolazione dell’appetito. La massa magra, infatti, non è solo responsabile del consumo calorico basale, ma influenza anche i segnali ormonali che regolano fame e sazietà.

Una riduzione significativa di questo tessuto è associata a un aumento della ghrelina e a una diminuzione del GLP-1, contribuendo così a un aumento dell’appetito. Per questo motivo, è cruciale adottare strategie che preservino il muscolo durante la perdita di peso. In tal senso, l’attività fisica di resistenza, come il sollevamento pesi o gli allenamenti funzionali, si dimostra particolarmente utile. Questi esercizi non solo aiutano a mantenere la massa muscolare, ma mitigano anche le alterazioni ormonali indotte dal dimagrimento. Inoltre, è emerso che interventi più lunghi hanno un impatto meno negativo sui livelli ormonali, in particolare sul GLP-1.

Anche il sesso biologico sembra influire sulla risposta ormonale: gli uomini o i gruppi misti mostrano un aumento più marcato della ghrelina rispetto alle donne. In conclusione, non è solo importante dimagrire, ma farlo nel modo corretto, proteggendo la massa magra per mantenere stabile il profilo ormonale e ridurre il rischio di riprendere peso.

BIBLIOGRAFIA

  1. Sumithran P, Prendergast LA, Delbridge E, et al. Long-term persistence of hormonal adaptations to weight loss. New England Journal of Medicine, 2011.
  2. Leibel RL, Rosenbaum M, Hirsch J. Changes in energy expenditure resulting from altered body weight. New England Journal of Medicine, 1995.
  3. Martins C, Roekenes JA, Gower BA. Metabolic adaptation is associated with less weight and fat mass loss in response to low-energy diets. Obesity (Silver Spring), 2020.

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