OBESITÀ: UNA EPIDEMIA GLOBALE

Obesità e sovrappeso rappresentano fattori di rischio di molte malattie croniche, responsabili del 60% delle morti. Il 45% degli italiani è obeso o in sovrappeso. Corrette abitudini alimentari e attività fisica combattono l’aumento di peso. Scopri come fare con i medici di Cibum dell'Azienda ospedaliera-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Elisa Pasquini

Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell’Alimentazione. Corso di Formazione in Medicina Estetica Biologica. Docente al Master di Chirurgia Estetica dell’Università di Siena. Medico presso UOSA Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese.

OBESITÀ E SOVRAPPESO: UN PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’obesità come un’epidemia globale. È dimostrato che il sovrappeso e l’obesità rappresentano fattori di rischio determinanti per l’insorgere di molte patologie croniche. Responsabili del 60% delle morti a livello mondiale. Questo ha portato la European Association for the Study of Diabetes (EASD) a riconoscere l’importanza della prevenzione e del trattamento dell’obesità, considerata «il più importante problema di salute pubblica in tutto il mondo». In particolare, obesità e sovrappeso moltiplicano i fattori di rischio di certe malattie. Ecco quali:

  • diabete di tipo 2
  • ipertensione arteriosa
  • ipercolesterolemia
  • patologie cardiovascolari
  • patologie tumorali
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OBESITÀ: OLTRE IL 45% È OBESO O IN SOVRAPPESO

Dagli ultimi dati emerge che in Italia più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%). Complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale, il 25,2% della popolazione tra 3 e 17 anni risulta in sovrappeso (dati Istat ed Epicentro).

L’ESPERTA: SANA ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA PER CONTRASTARE AUMENTO DI PESO E OBESITÀ

“L’obesità è una patologia multifattoriale. Contribuiscono al suo sviluppo molti fattori: socio economici, ambientali, genetici e biologici. Le abitudini alimentari e lo stile di vita influiscono molto sulla condizione di sovrappeso-obesità. Questo a causa della grande diponibilità di alimenti ad alta densità energetica e la riduzione dell’attività fisica”. Indica la dottoressa Elisa Pasquini. Che prescrive: “Il primo approccio dopo la diagnosi di obesità è impostare un corretto stile di vita. Iniziando da una sana alimentazione e promuovendo un incremento dell’attività fisica. È necessario correggere gli errori alimentari attraverso un trattamento mirato e personalizzato (counselling nutrizionale, terapia dietetica), volto a ridurre il peso corporeo. La riduzione del peso agisce positivamente su tutte le patologie associate. Talvolta la sola terapia convenzionale non risulta sufficiente. Allora il medico dietologo può intervenire, se vi sono le condizioni, con la terapia farmacologica, o extrema ratio con la terapia chirurgica. Tutte le fasi dei trattamenti richiedono una attività motoria costante e regolare, adeguata allo stato clinico”.

OBESITÀ: COME CAPIRE SE SIAMO IN SOVRAPPESO O OBESI?

L’Indice di Massa Corporea – IMC (o Body Mass Index-BMI) – è l’indice che si usa  per definire le condizioni di sovrappeso-obesità. L’IMC è il valore numerico che si ottiene dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri). Per esempio una donna che pesa 60 Kg ed è alta 1 metro e 60 centimetri ha un IMC di 23,43.

Classificazione Indice di Massa Corporea (IMC)

INDICE DI MASSA CORPOREA DEFINIZIONE
< 18,5 Kg/m2 Sottopeso
18,5-24,9 Kg/m2 Normopeso
25-29,9 Kg/m2 Sovrappeso
30-34,9 Kg/m2 Obesità di 1° grado
35-39,9 Kg/m2 Obesità di 2° grado
> 40 Kg/m2 Obesità di 3° grado

OBESITÀ: UNA VERA MALATTIA CHE RICHIEDE LA CONSULENZA DI UN MEDICO SPECIALIZZATO

L’obesità è una patologia spesso associata a molte comorbilità, è fondamentale dunque che la terapia, qualunque sia, venga prescritta dal medico dietologo. Terapie dietetiche inadeguate, rischiano di creare danni e peggiorare il quadro clinico, ma anche psicologico. L’obesità, in base alla distribuzione del grasso corporeo, può essere classificata:

  • androide o centrale o “a mela”, in cui il tessuto adiposo è localizzato prevalentemente sul tronco e in particolare sull’addome
  • ginoide o gluteo-femorale o “a pera”, in cui il tessuto adiposo è distribuito prevalentemente su cosce e fianchi, e mista

OBESITÀ: UN COSTO PER TUTTI

Obesità e sovrappeso hanno impatti significativi sulla collettività dal punto di vista dei costi legati al trattamento della malattia e delle sue complicanze (assistenza medica personale, assistenza ospedaliera, servizi sanitari e farmaci). I costi diretti legati all’obesità rappresentano una quota compresa tra il 2% e l’8% dei costi sanitari totali a livello mondiale (OMS). La spesa sanitaria sostenuta da un obeso è in media il 25% più alta di quella di un altro soggetto non obeso con la stessa patologia.

BIBLIOGRAFIA

  1. Dati Istat Epicentro 2019
  2. Standard Italiani per la Cura dell’Obesità SIO-ADI 2016/2017

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