IL MODELLO DI PRESTAZIONE DEL BASKET

Il basket è uno sport d’interpretazione abbastanza difficile per un osservatore poco esperto di questo gioco poiché esso propone situazioni complesse e gesti motori alquanto diversi. L'atleta ha necessità di possedere differenti capacità sia dal punto di vista fisiologico che tecnico. Scoprile con gli esperti di Cibum dell'Università di Siena

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Consulenza scientifica

Gilberto Martelli

Specialista in Medicina dello Sport, Direttore Sanitario Associazione Medici dello Sport Senese dal 1/7/2012 ad oggi. Medico Sociale Mens Sana Basket Siena dal 1984 al 2007 (Saporta Cup 2001-2002 e Scudetto 2003-2004 e 2006-2007). Medico Sociale Mens Sana Basket 1871 dal 2016 ad oggi. Medico Nazionale Italiana di Basket dal 2001 al 2007 (Medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Svezia 2003, Medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004).

LE CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL BASKET

Parlando in generale degli sport più diffusi, dal punto di vista fisiologico tutti gli sport sono classificati in sport ciclici e sport aciclici. Per sport ciclici s’intendono quegli sport che hanno gesti motori ripetitivi (ad esempio nuoto, ciclismo, maratona); mentre per sport aciclici s’intendono quelli caratterizzati in prevalenza da abilità motorie sportive impiegate solo all’occorrenza adeguandole alla particolare fase agonista che si è determinata, oppure che risultano essere indispensabili, talvolta uniche, per il raggiungimento dell’obiettivo fondamentale della tecnica sportiva.

Il basket è un’attività aciclica che dal punto di vista bio-energetico viene definito anche di tipo aerobico-anaerobico alternato. A differenza del passato, il modello di prestazione di riferimento nella pallacanestro è considerato non più come un modello rigido bensì dinamico, adattabile e modulabile e ciò a causa della diversità delle situazioni, delle caratteristiche dell’atleta, delle evoluzioni delle tecniche e delle modificazioni dei regolamenti per cui assumono sempre più importanza le componenti condizionali, di conseguenza i tecnici sono tenuti a conoscere in modo appropriato gli aspetti fisiologici del basket.

Uomo Dai Capelli Nero Che Indossa Camicia Nera Senza Maniche E Pantaloncini Neri

COME IMPOSTARE LA PREPARAZIONE

Analizziamo ora quelle che sono le componenti condizionali del nostro gioco. La resistenza speciale è la capacità di ripetere sforzi brevi e di elevata intensità e precisione intervallati da pause di diversa durata.

Fino a qualche tempo per interpretare il modello di prestazione ci affidavamo ad analisi quantitative, oggi si può fare un’analisi qualitativa. Le analisi qualitative che s’intendono riguardano le analisi dinamiche di gara e analisi di aspetti metabolici muscolari.

Le analisi dinamiche di gara (match analysis, time motion analysis) consistono nell’utilizzo di telecamere e software sofisticati che rilevano qualitativamente lo sforzo specifico durante la partita (velocità, intervalli corse in tutte le direzioni).

Mentre per quel che riguarda le analisi di aspetti metabolici e muscolari si va a controllare alcuni parametri fisiologici di largo uso quali la frequenza cardiaca, attraverso l’utilizzo di un cardiofrequenzimetro, oppure la lattacidemia che è la quantità di acido lattico nel sangue effettuata mediante prelievo dai polpastrelli o dal lobo dell’orecchio.

Per avere infine dati più precisi ma di uso riservato prevalentemente ad atleti di alto livello, si può misurare il consumo di ossigeno individuale con l’impiego di apparecchiature specifiche. In questo ambito poi è ancora necessario ricordare per tutti i giocatori l’importanza della RSA (Repeated Sprint Ability), cioè la capacità di mantenere (reiterare) la prestazione di sprint nel tempo, che rappresenta un principio base delle attuali metodologie di allenamento e che si testa con esercitazioni specifiche.

Foto Di Donne Che Giocano A Basket

LE CARATTERISTICHE FISIOLOGICHE DEL GIOCATORE DI ALTO LIVELLO

Il moderno giocatore di pallacanestro deve quindi possedere una serie di qualità fisiche indispensabili per lo sviluppo efficace del gioco. Deve saper correre a ritmi variabili su distanze diverse, con continui cambi di direzione; eseguire continuamente dei salti, da fermo o con rincorsa, per superare soprattutto l’ostacolo rappresentato dalle braccia alzate degli avversari e lanciare contemporaneamente la palla, cioè un oggetto sferico di oltre mezzo chilo, a varie distanze entro il campo di gioco, per passare ai compagni di squadra o tirare a canestro, gesti che richiedono movimenti di grande precisione.

Infine deve saper lottare e muoversi in spazi molto limitati e ben precisi del terreno di gioco per il possesso della palla stessa. Una caratteristica di questo sport è la ripetizione continua di tali sforzi, sotto la pressione di uno o più avversari, e con tempi di recupero molto brevi.

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L’ESPERTO: RESISTENZA, FORZA E COORDINAMENTO

“Nel basket si alternano dunque momenti ad impegno prevalentemente aerobico (corsa a bassa velocità, cammino, recuperi e pause di gioco) con altri ad impegno anaerobico prevalentemente di tipo alattacido (tiri in corsa, salti, sprint, accelerazioni, cambi di direzione e di velocità) anche se forse non è da trascurare una componente lattacida nella prestazione.” Indica il dottor Gilberto Martelli, che spiega: “Il giocatore di basket di buon livello deve quindi possedere qualità di resistenza specifica medio-alte ed elevate capacità di scatto e salto, oltre che buone doti di forza, coordinazione, flessibilità articolare.”

BIBLIOGRAFIA

  1. Martelli G., Benelli, P. Misurazione della lattacidemia in giocatori di basket durante la partita. In: Zeppilli P., Ferrantelli D., Amadio E., Picani C. Aspetti tecnici, fisiologici e medici del basket moderno. CESI, Roma, 1996, pp. 51-55
  2. Benelli P., Ditroilo M., Ninfali P., Martelli G. Lactic acidosis in basketball players during a game. Proceedings da “Medica 99”, Parigi, 1999, pp. 36-39
  3. Martelli G., Cianfana A., Ciccarone G., Bonifazi M. Test medico-sportivi nei giovani atleti di interesse nazionale. In Atti 9° Convegno Nazionale AIMB, La medicina del basket del terzo millennio, Edi-Ermes, Milano, 2005, pp.21-22

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