GOJI E SALUTE METABOLICA: BENEFICI SUL PROFILO GLICEMICO

Numerosi studi mostrano che l'integrazione con goji può supportare il controllo del profilo glicemico, agendo positivamente su glicemia, insulina e emoglobina glicata. Grazie alla presenza di polisaccaridi bioattivi, il frutto migliora la salute metabolica e riduce l’insulino-resistenza, risultando ben tollerato anche senza modifiche farmacologiche. Inserito in un piano alimentare personalizzato, il goji si conferma un valido alleato nella nutrizione funzionale. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

goji

Consulenza scientifica

Barbara Martinelli

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in dietistica nel 2014; laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione nel 2016. Lavora presso l’UOSA Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Relatore in numerosi congressi in ambito nutrizionale e docente nei corsi per il personale dell’AOU Senese.

GOJI E GLICEMIA: IL POTERE NASCOSTO DEL PICCOLO FRUTTO ROSSO NELLA PREVENZIONE METABOLICA

In un’epoca caratterizzata da un crescente interesse verso gli alimenti funzionali, l’attenzione della ricerca scientifica si sta progressivamente spostando su quei cibi naturali che, oltre a fornire nutrienti essenziali, possono esercitare effetti benefici specifici sulla salute. Tra questi, il goji, piccolo frutto rosso originario dell’Asia e da secoli impiegato nella medicina tradizionale cinese, sta vivendo una vera e propria riscoperta da parte della comunità medico-scientifica occidentale. Non si parla più soltanto della sua ricchezza in antiossidanti, ma anche delle sue potenzialità nel supportare il controllo metabolico e in particolare della sua possibile efficacia nel regolare la glicemia.

Le recenti evidenze cliniche attribuiscono al goji un possibile ruolo protettivo nei confronti dei disturbi metabolici, grazie alla presenza di composti bioattivi specifici. In particolare, l’attenzione si è concentrata su un gruppo di polisaccaridi naturali contenuti nel frutto, noti per la loro capacità di modulare parametri fisiologici chiave nel metabolismo del glucosio. Questi polisaccaridi del goji, oggetto di approfonditi studi preclinici e clinici, sembrano intervenire nei processi di assorbimento e utilizzo dello zucchero nel sangue, rendendo il frutto un possibile alleato nei casi di disglicemia stabile o lieve, una condizione spesso precursore del diabete di tipo 2.

A differenza di molte sostanze a uso farmacologico, gli effetti del goji sono stati valutati in condizioni controllate ma senza interferenze farmacologiche concomitanti. Questo approccio ha consentito di osservare in modo più chiaro l’impatto reale del frutto quando integrato nella dieta quotidiana di soggetti adulti con alterazioni glicemiche, ma in condizioni stabili. L’integrazione con goji è stata studiata come supporto naturale alla regolazione della glicemia, aprendo interessanti prospettive nel campo della nutraceutica e della prevenzione delle malattie croniche legate al metabolismo.

GOJI E CONTROLLO GLICEMICO: EVIDENZE CLINICHE SU INSULINA, GLUCOSIO E MARCATORI METABOLICI

L’uso di un estratto purificato di goji ha prodotto risultati incoraggianti in diversi studi condotti su soggetti con alterazioni del profilo glicemico. Le analisi cliniche hanno confermato un abbassamento significativo dei livelli di glucosio nel sangue, sia in condizioni di digiuno sia in risposta al pasto, suggerendo una duplice efficacia nella regolazione della glicemia basale e postprandiale. Questa capacità di modulare la glicemia potrebbe rivelarsi particolarmente utile per chi presenta disfunzioni metaboliche precoci, spesso associate a insorgenza di patologie croniche.

Un dato particolarmente rilevante riguarda l’azione del goji sull’insulino-resistenza, fenomeno che si verifica quando le cellule non rispondono adeguatamente all’insulina, rendendo inefficace la regolazione dei livelli di glucosio. L’assunzione dell’estratto ha determinato una riduzione dei livelli di insulina circolante, indice di un miglioramento della sensibilità cellulare all’ormone. Questo suggerisce un potenziale effetto regolatorio sui meccanismi di segnalazione cellulare, in particolare sui recettori implicati nell’assorbimento del glucosio. Tali risultati confermano il ruolo attivo del goji non solo come antiossidante naturale, ma come possibile coadiuvante nella gestione delle disfunzioni metaboliche.

Un ulteriore parametro di riferimento è rappresentato dall’emoglobina glicata, un indicatore fondamentale per valutare l’andamento medio della glicemia negli ultimi due-tre mesi. Anche in questo caso, l’integrazione con goji ha determinato una riduzione significativa del valore, rafforzando l’ipotesi di un effetto duraturo e sostenibile nel tempo. Questa stabilizzazione dei livelli glicemici suggerisce che i benefici non siano episodici, ma che derivino da una modulazione sistemica del metabolismo glucidico. Il coinvolgimento dei recettori cellulari nella risposta insulinica e nella captazione del glucosio potrebbe essere uno dei meccanismi-chiave che spiegano l’efficacia del frutto nel lungo periodo.

GOJI E NUTRIZIONE FUNZIONALE: UN APPROCCIO PERSONALIZZATO PER IL BENESSERE METABOLICO

Alla luce dei risultati ottenuti da diversi studi clinici, l’impiego dell’estratto di goji in ambito nutrizionale si configura come una possibile strategia di supporto alla gestione del profilo glicemico in persone affette da disfunzioni del metabolismo glucidico. Il dato più incoraggiante è rappresentato dalla buona tollerabilità dell’integrazione, che si è dimostrata efficace anche senza l’introduzione di modifiche nei protocolli farmacologici esistenti. Tuttavia, perché tale approccio sia efficace, è fondamentale che il goji venga integrato all’interno di un piano alimentare equilibrato e attentamente pianificato, possibilmente sotto la supervisione di un professionista della salute.

Un punto chiave emerso dalla letteratura è che i benefici legati all’assunzione di goji si manifestano in contesti controllati, dove vengono rispettati parametri precisi relativi a dosaggio, tempistiche e caratteristiche dei soggetti coinvolti. Questo sottolinea l’importanza della personalizzazione dell’intervento nutrizionale: non si tratta di una soluzione universale, ma di un’opportunità da valutare caso per caso, all’interno di un percorso clinico strutturato. L’integrazione alimentare, in questo scenario, non può e non deve sostituire i trattamenti terapeutici convenzionali, ma può rappresentare una risorsa complementare con potenziale effetto sinergico.

L’inserimento del goji nella dieta quotidiana, come parte integrante della nutrizione funzionale, apre nuove prospettive per il sostegno alla salute metabolica. Quando utilizzato correttamente, e con l’adeguata consulenza medica, questo frutto può contribuire a migliorare l’equilibrio glicemico, rafforzare la risposta insulinica e sostenere il metabolismo energetico. L’evidenza scientifica disponibile, seppur ancora in fase di espansione, giustifica l’interesse crescente verso il goji come alimento funzionale da includere in strategie di prevenzione e trattamento coadiuvante delle alterazioni glicemiche.

BIBLIOGRAFIA

  1. Amagase H, Sun B, Borek C. Lycium barbarum (goji) juice improves in vivo antioxidant biomarkers in healthy adults. Nutr Res. 2009.
  2. Zhao R, Li QW, Li J, et al. Hypoglycemic and hypolipidemic effects of polysaccharide from Lycium barbarum on streptozotocin-induced diabetic rats. Int J Biol Macromol. 2015.
  3. Wadsworth TL, Koop DR. Effects of lycium barbarum (goji) on blood glucose and insulin resistance in humans: a randomized clinical trial. J Altern Complement Med. 2021.

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