GIORNATA NAZIONALE FIOCCHETTO LILLA: UNA LENTE SUI DISTURBI ALIMENTARI

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla serve come momento di riflessione e azione contro i disturbi alimentari, enfatizzando la necessità di un approccio olistico che includa supporto familiare, diagnosi precoce e trattamenti efficaci. Nell'affrontare queste sfide, è cruciale riconoscere l'impatto delle pressioni culturali e mediatiche, oltre che l'importanza di promuovere una cultura del benessere che vada oltre l'apparenza fisica, per mitigare il rischio di disturbi alimentari e sostenere coloro che ne sono affetti verso il recupero e una vita salubre. Scopri di più con medici di Cibum dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese

fiocchetto lilla

Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

GIORNATA NAZIONALE FIOCCHETTO LILLA

La ricorrenza del 15 marzo, designata Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, illumina l’importanza di indirizzare l’attenzione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Questa terminologia, recentemente adottata nel DSM V, sottolinea la componente clinica e nutrizionale di queste affezioni, che affliggono individui di tutte le età, inclusi i bambini. Classificati in otto categorie diagnostiche, questi disturbi evidenziano la fluidità e la capacità di evolversi in manifestazioni diverse nello stesso soggetto nel tempo.


EPIDEMIOLOGIA E IMPATTO SOCIALE

A livello mondiale, i disturbi alimentari influenzano oltre 55 milioni di persone, con 3 milioni di casi stimati in Italia. Le statistiche nazionali mostrano una prevalenza dell’8-10% tra le femmine e dello 0,5-1% tra i maschi, con una distribuzione dei servizi di cura che vede 126 centri dedicati su tutto il territorio. Nonostante gli sforzi di sensibilizzazione, l’incidenza di questi disturbi rimane alta, con un’età di insorgenza che si abbassa sempre più, segnalando casi di esordio già nei bambini di 6-7 anni.

COMPRENSIONE SCIENTIFICA E INTERVENTO

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono riconosciuti attraverso una varietà di sintomi, quali anomalie nel comportamento alimentare, obesità o sottopeso marcato, disagio corporeo, pensieri ossessivi su cibo e calorie, comportamenti compensatori, ingestione di sostanze non edibili e rifiuto alimentare. La loro comprensione è arricchita dalle “Nove Verità” sui disturbi alimentari, un insieme di affermazioni basate su evidenze che sfatano miti comuni e promuovono un quadro realistico di questi disturbi, sottolineando la possibilità di un recupero completo con diagnosi precoce e interventi qualificati.

disturbi alimentari vengono codificati in 8 categorie diagnostiche, ma chi si occupa di queste malattie sa che è molto facile che le caratteristiche di un disturbo possano modificarsi nel tempo dando origine a forme diverse nello stesso individuo.

Gli specialisti ipotizzano un disturbo alimentare:

  • quando un paziente si presenta con un comportamento alimentare anomalo
  • quando è marcatamente sottopeso o obeso grave
  • quando è in estremo disagio con il suo corpo
  • quando ha pensieri ossessivi e ricorrenti sul cibo o sulle quote caloriche che introduce
  • quando mette in atto dei meccanismi volti ad aumentare il consumo energetico o ad eliminare gli alimenti assunti
  • quando si sente in colpa per aver mangiato
  • quando introduce sostanze comunemente non edibili
  • quando rifiuta il cibo per apparente mancanza di interesse o per paura di reazioni avverse

IL RUOLO DEI MEDIA E DELLA CULTURA CONTEMPORANEA

Negli ultimi anni, un’enfasi eccessiva sull’estetica corporea e sugli ideali di bellezza veicolati dai media e dalle piattaforme sociali ha alimentato l’insorgenza di disturbi alimentari, specialmente tra i più giovani. Questa ossessione per l’aspetto fisico, aggravata dall’uso di filtri di bellezza e da tendenze culturali pericolose, non solo maschera, ma esacerba profondi disagi identitari, rendendo queste condizioni particolarmente complesse da affrontare. L’emergenza di disturbi alimentari legati a comorbidità psichiatriche, in aumento negli ultimi dieci anni e particolarmente negli ultimi tre, sottolinea la necessità di strategie di prevenzione e intervento che considerino l’ampio spettro delle influenze culturali e sociali.

BIBLIOGRAFIA

  1. Dalle Grave, R., Calugi, S., & Marchesini, G. (2014). Disturbi del comportamento alimentare: Epidemiologia, eziologia e trattamento. Rivista di Psichiatria, 49(2), 109-120. 
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  3. Perna, G., & Ricca, V. (2016). Bulimia nervosa: Una revisione sistematica della letteratura. Minerva Medica, 107(5), 325-334. 
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  5. Ruggiero, G. M., & Turco, A. (2018). L’impatto dei disturbi del comportamento alimentare sulla salute mentale e fisica. La Clinica Terapeutica, 123(5), 345-352. 

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