GIORNATA MONDIALE DELL’OBESITÀ: LO STATO DELL’ARTE

Il 4 marzo è la Giornata Mondiale dell'Obesità. Negli anni molto è stato fatto. L’obesità è oggi riconosciuta come una vera e propria patologia. Ma questo non basta. Serve un’accelerazione che permetta un diffuso accesso alle cure, un approccio multidisplinare e linee guida dignostico terapeutiche. Facciamo il punto con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

OBESITÀ: UNA MALATTIA CHE NECESSITÀ DI UNA ORGANIZZAZIONE SANITARIA ADEGUATA

Sebbene l’obesità sia stata riconosciuta come malattia, ad oggi il numero dei centri pubblici per la prevenzione e trattamento dei pazienti obesi è ancora insufficiente. Su oltre 700 strutture ospedaliere italiane circa 20 hanno delle Unità Operative Complesse (UOC) di nutrizione clinica, quasi 100 hanno Strutture Semplici Autonome (UOSA), mentre il resto viene gestito da centri di dietetica con soli dietisti e pochissimi medici specializzati in nutrizione clinica.

C’è da considerare, inoltre, che le poche strutture dedicate all’obesità non sempre garantiscono la presa in carico totale del paziente in quanto non organizzate in team multidisciplinari, per via anche della carenza di specialisti.

La carenza di strutture e di specialisti si ripercuote su liste di attesa lunghe che portano i pazienti a orientarsi, per chi ne ha possibilità, verso strutture private o liberi professionisti che il più delle volte non riescono a fare una valutazione globale di una patologia così complessa. Ma incide inevitabilmente anche sulla qualità della diagnosi.

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UN APPROCCIO MULTIDIPLINARE

Un paziente che viene ricoverato per complicanze legate all’obesità molto spesso non viene valutato per la patologia di base, raramente viene effettuato lo screening di valutazione del rischio nutrizionale, come previsto dalle linee guida ministeriali del 2011.

Il peso non viene rilevato o spesso è un peso riferito dal paziente stesso, anche per la mancanza di lettini o strumentazioni diagnostiche adeguate alle dimensioni, compresi i semplici ausili medici.

IL PROGRAMMA NAZIONALE ESITI

Rispetto ai trattamenti ospedalieri, ad oggi, solo la chirurgia bariatrica rientra tra quelli rimborsati dallo Stato. Ma non nel PNE (programma nazionale esiti) gestito dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, un registro dove vengono inserite le informazioni relative agli interventi di ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati, per patologie riguardanti la chirurgia generale o la chirurgia oncologica.

L’inserimento degli esiti di chirurgia bariatrica nel registro del PNE consentirebbe ai pazienti di avere una fotografia istantanea non solo delle strutture e del numero di interventi, ma soprattutto delle complicanze maggiori che sono senza dubbio un problema sottostimato, ma anche sulle riammissioni in ospedale dei pazienti operati e sui reinterventi a 30 giorni dalla procedura primaria

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L’ESPERTA: URGENTI LINEE GUIDA DIAGNOSTICO TERAPEUTICHE

“Una corretta diagnosi e un efficace trattamento dei pazienti malati di obesità – indica la dottoressa Barbara Paolini – passano anche da un approccio multidisciplinare e dall’utilizzo di termini e immagini appropriati nella descrizione della patologia. È, inoltre, necessaria la stesura e l’adozione, nonché il periodico perfezionamento, di Linee Guida Diagnostico Terapeutiche con la creazione di percorsi dedicati alla malattia e l’individuazione di Centri accreditati alla gestione della malattia stessa. Solo affrontando la patologia a più livelli possiamo rendere omogenea l’assistenza sanitaria e abbattere le barriere dei sensi di colpa e dei pregiudizi socioculturali”.

BIBLIOGRAFIA

  1. Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana IV revisione (LARN) 2014
  2. Linee guida per una sana alimentazione – revisione 2018

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