YB328: IL BATTERIO CHE ATTIVA L’IMMUNITÀ CONTRO IL CANCRO

La ricerca ha rivelato che un microbiota intestinale più diversificato, ricco di batteri come i Ruminococcaceae, migliora la risposta all’immunoterapia anti-PD-1. Il ceppo batterico YB328, isolato da pazienti rispondenti, attiva le cellule dendritiche specializzate che potenziano i linfociti CD8+. Questo processo coinvolge segnali cellulari e recettori come STAT3, NFATC1, TLR7 e TLR9, offrendo una nuova strategia per trattamenti oncologici efficaci. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

IL MICROBIOTA INTESTINALE POTENZIA L’IMMUNOTERAPIA CONTRO IL CANCRO

La composizione del microbiota intestinale, ovvero l’insieme di miliardi di batteri che vivono nel nostro intestino, gioca un ruolo sempre più centrale nella risposta del corpo alle terapie oncologiche, in particolare all’immunoterapia. Uno studio condotto su pazienti affetti da tumore al polmone e allo stomaco ha rivelato che quelli che rispondono meglio al trattamento con farmaci anti-PD-1, una classe di immunoterapici che aiutano il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali, possiedono una flora intestinale più varia e bilanciata. Questo dato, misurato attraverso l’indice di diversità di Shannon, è risultato un indicatore predittivo molto utile per identificare i pazienti che avranno una maggiore sopravvivenza senza progressione della malattia. In particolare, la presenza di batteri appartenenti alla famiglia Ruminococcaceae è stata associata a un aumento delle cellule T CD8+, protagoniste nella distruzione delle cellule tumorali. Al contrario, batteri come Bacteroidaceae e Veillonellaceae, più abbondanti nei pazienti che non rispondono alla terapia, sono legati a un aumento delle cellule T regolatorie, che invece ostacolano l’attivazione del sistema immunitario contro il tumore. Queste scoperte suggeriscono che un microbiota intestinale sano e bilanciato può essere determinante per migliorare l’efficacia dei trattamenti contro il cancro.

YB328: UN BATTERIO CHIAVE PER ATTIVARE IL SISTEMA IMMUNITARIO

Tra i batteri più promettenti identificati nello studio, un ceppo particolare chiamato YB328, appartenente alla famiglia Ruminococcaceae, è emerso come un potente alleato dell’immunoterapia. Questo batterio è stato isolato dalle feci di pazienti che avevano risposto positivamente al trattamento anti-PD-1, ed è risultato capace di attivare un tipo specifico di cellule dendritiche, chiamate CD103+CD11b−, fondamentali per attivare le cellule T CD8+, che riconoscono e distruggono le cellule tumorali. Nei modelli animali, YB328 è stato somministrato assieme a trapianti fecali provenienti da pazienti non rispondenti: il risultato è stato un netto miglioramento dell’efficacia della terapia anti-PD-1. YB328 ha inoltre dimostrato di ampliare la varietà dei recettori presenti sui linfociti T, aumentando la capacità del sistema immunitario di riconoscere diversi tipi di tumore. Nei pazienti con una maggiore presenza di YB328 nell’intestino, si è osservato un allungamento significativo della sopravvivenza libera da progressione. Di contro, un altro batterio, Phocaeicola vulgatus, presente nei pazienti non rispondenti, sembrava impedire a YB328 di colonizzare l’intestino e annullare i suoi effetti benefici. Questo dimostra che la composizione specifica della flora batterica può influenzare profondamente il successo o il fallimento dell’immunoterapia.

COME YB328 STIMOLA IL SISTEMA IMMUNITARIO CONTRO IL TUMORE

YB328 non agisce solo modificando l’equilibrio dei batteri intestinali, ma attiva una serie di meccanismi biologici all’interno del sistema immunitario. Le cellule dendritiche esposte a YB328 diventano più attive: aumentano di dimensioni, sviluppano strutture chiamate pseudopodi e producono molecole come CD86, CD80 e MHC di classe I, essenziali per presentare correttamente gli antigeni tumorali alle cellule T. Inoltre, rilasciano citochine infiammatorie come IL-12p70 e chemochine che richiamano altre cellule immunitarie. A livello molecolare, YB328 attiva percorsi intracellulari fondamentali come quelli delle proteine STAT3, S6K, AKT e NFATC1, che aumentano la reattività dei linfociti CD8+. Questo processo favorisce la produzione di cellule dendritiche altamente specializzate, le CD103+CD11b−, in grado di dirigersi verso i linfonodi e il tumore, attivando efficacemente le difese dell’organismo. Questo effetto è mediato dall’attivazione di sensori cellulari chiamati recettori toll-like TLR7 e TLR9, che riconoscono frammenti batterici. Esperimenti su topi geneticamente modificati hanno dimostrato che, in assenza di questi recettori, YB328 perde la sua efficacia. Interessante è anche il fatto che combinare l’uso di YB328 con agonisti dei TLR può replicare l’effetto benefico in laboratorio, aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche combinate che utilizzano sia batteri che composti farmacologici. Tra tutti i batteri analizzati, YB328 si è distinto come il più efficace, anche rispetto a noti probiotici, confermandosi un candidato ideale per future terapie oncologiche personalizzate.

BIBLIOGRAFIA

  1. Lin NYT, Fukuoka S, Koyama S, et al. Microbiota-driven antitumour immunity mediated by dendritic cell migration. Nature, 2025.
  2. Gopalakrishnan V, Spencer CN, Nezi L, et al. Gut microbiome modulates response to anti–PD-1 immunotherapy in melanoma patients. Science, 2018.
  3. Matson V, Fessler J, Bao R, et al. The commensal microbiome is associated with anti–PD-1 efficacy in metastatic melanoma patients. Science, 2018.

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