Consulenza scientifica
GRASSI SATURI E STRESS OSSIDATIVO: UNA MINACCIA SILENZIOSA PER IL BENESSERE NEUROLOGICO
Il consumo regolare e prolungato di grassi saturi, tipico delle moderne diete ad alto contenuto lipidico, rappresenta un fattore chiave nell’innesco di una risposta infiammatoria cronica e di uno stato di stress ossidativo sistemico, due processi biologici strettamente connessi alla comparsa di disturbi cognitivi. Quando l’organismo assume quantità eccessive di lipidi, si attiva una catena di eventi cellulari che coinvolgono l’espansione del tessuto adiposo, la liberazione di acidi grassi liberi nel sangue e la produzione di citochine infiammatorie. Queste molecole raggiungono l’ipotalamo, provocando l’attivazione delle cellule gliali e amplificando il danno neuronale. Contemporaneamente, la sovrabbondanza di substrati alimentari lipidici stimola un’elevata attività mitocondriale e perossisomiale, generando radicali liberi altamente reattivi. L’accumulo di specie reattive dell’ossigeno (ROS) danneggia membrane cellulari, proteine e DNA, portando all’apoptosi delle cellule nervose. L’invecchiamento fisiologico riduce la capacità di contrastare questi fenomeni, aumentando il rischio di deterioramento neuronale. L’interazione sinergica tra infiammazione e stress ossidativo è oggi riconosciuta come meccanismo patogenetico primario nei processi di neurodegenerazione legati a un’alimentazione squilibrata.

DIETA RICCA DI GRASSI E CALO COGNITIVO: UN RISCHIO CONCRETO PER LA SALUTE MENTALE
L’assunzione cronica di grassi saturi altera il funzionamento cerebrale e incide negativamente su attenzione, memoria e umore. I nutrienti in eccesso modificano l’equilibrio del sistema nervoso attraverso una risposta infiammatoria generalizzata che raggiunge il cervello, dove interferisce con i meccanismi sinaptici e altera il metabolismo energetico. Le cellule cerebrali esposte a un’elevata concentrazione di acidi grassi accumulano lipidi intracellulari, danneggiano i mitocondri e riducono la disponibilità di energia per le funzioni cognitive. A ciò si aggiunge un’alterazione della sensibilità insulinica e un’inefficienza nel rilascio dei neurotrasmettitori. I segnali iniziali di declino cognitivo includono perdita della memoria a breve termine e difficoltà di concentrazione, che possono evolvere in forme più gravi. Anche se alcuni studi clinici mostrano risultati disomogenei, i dati indicano che le diete ad alto contenuto lipidico rappresentano un importante fattore di rischio per le malattie neurologiche. L’infiammazione cerebrale, il danno ossidativo e la ridotta plasticità neuronale sono processi interconnessi che peggiorano nel tempo se non si interviene con una correzione nutrizionale mirata.

INFIAMMAZIONE IPOTALAMICA E NEURODEGENERAZIONE: IL RUOLO CHIAVE DELLA NUTRIZIONE
L’ipotalamo, centro di regolazione dell’equilibrio energetico e delle funzioni cognitive superiori, risente profondamente dell’impatto negativo esercitato da diete ad alto contenuto lipidico. L’eccesso di grassi saturi provoca una reazione infiammatoria locale, con produzione di citochine e attivazione di cellule gliali, che alterano la funzionalità del sistema neuroendocrino. Questo processo riduce la sensibilità alla leptina e all’insulina, compromettendo i segnali di sazietà e contribuendo a una spirale di disfunzioni metaboliche. Allo stesso tempo, l’aumento della permeabilità della barriera emato-encefalica facilita l’ingresso di molecole proinfiammatorie, intensificando la neuroinfiammazione in aree cerebrali coinvolte nella memoria, come l’ippocampo. A questo si aggiunge la diminuzione del BDNF, un fattore neurotrofico essenziale per la crescita e la sopravvivenza dei neuroni. Il calo di questa proteina compromette la trasmissione sinaptica e rende le cellule nervose più vulnerabili allo stress ossidativo. Nel lungo termine, queste alterazioni favoriscono la comparsa di neurodegenerazione. Una strategia nutrizionale corretta, povera di grassi nocivi e ricca di sostanze protettive, può contrastare questi effetti e rappresenta uno strumento fondamentale per mantenere intatte le capacità cognitive nel tempo.
BIBLIOGRAFIA
- Effect of High-Fat Diets on Oxidative Stress, Cellular Inflammatory Response and Cognitive Function. Nutrients, 2019.
- Pessayre D, Fromenty B. Mitochondrial dysfunction in steatohepatitis. Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol, 2002.
- Angelova PR, Abramov AY. Role of mitochondrial ROS in the brain: From physiology to neurodegeneration. FEBS Lett, 2018.
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