SEMAGLUTIDE PROTEGGE CUORE E VASI IN DIABETICI E OBESI

I risultati di studi clinici confermano che la semaglutide, agonista GLP-1, riduce il rischio cardiovascolare in pazienti con diabete tipo 2, obesità o sovrappeso. Somministrata per via orale o iniettiva, il farmaco diminuisce la probabilità di infarto, ictus e decesso per cause cardiache. Anche in soggetti non diabetici, ma a rischio elevato, si osservano miglioramenti significativi nella salute di cuore e vasi. La semaglutide agisce sul peso, sulla glicemia e sull’infiammazione sistemica. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

semaglutide

Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

SEMAGLUTIDE E MALATTIE METABOLICHE: UN NUOVO APPROCCIO PER PROTEGGERE CUORE E VASI

Condizioni come diabete di tipo 2, obesità e sovrappeso sono oggi riconosciute non solo come patologie croniche metaboliche, ma anche come importanti fattori di rischio per la comparsa di gravi eventi cardiovascolari, come infarto miocardico e ictus ischemico. L’alterazione del metabolismo glicemico e lipidico, insieme a un’infiammazione cronica di basso grado tipica di queste condizioni, favorisce la progressione dell’aterosclerosi e danneggia progressivamente il sistema vascolare.

In questo scenario, la semaglutide, farmaco appartenente alla classe degli agonisti del recettore GLP-1, si sta affermando come una strategia terapeutica innovativa e multidimensionale. Questa molecola, inizialmente sviluppata per il controllo della glicemia, ha mostrato un effetto benefico diretto anche sul sistema cardiovascolare. Diversi studi clinici evidenziano che il trattamento con semaglutide, nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare, riduce significativamente l’incidenza di eventi avversi maggiori (MACE), ovvero morte cardiovascolare, infarto e ictus, migliorando al contempo parametri metabolici cruciali come il peso corporeo e i livelli di emoglobina glicata.

L’efficacia è stata dimostrata anche in pazienti sovrappeso o obesi senza diabete, indicando un’azione protettiva che va oltre il controllo della glicemia.

EVIDENZE CLINICHE: I DATI DELLO STUDIO SOUL SULLA FORMULAZIONE ORALE DI SEMAGLUTIDE

Il trial internazionale SOUL ha rappresentato una pietra miliare nella valutazione dell’efficacia cardiovascolare della semaglutide orale in pazienti affetti da diabete tipo 2. Lo studio ha coinvolto 9.650 soggetti con pregressa malattia cardiovascolare aterosclerotica o nefropatia cronica, monitorati per un periodo di cinque anni. I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere semaglutide orale oppure placebo, in aggiunta alla terapia standard.

I risultati sono stati significativi: i pazienti trattati con il farmaco hanno registrato una riduzione del 14% del rischio combinato di infarto, ictus e morte cardiovascolare. Inoltre, la semaglutide ha mostrato un’efficacia costante anche in associazione con altre terapie ipoglicemizzanti, come gli inibitori SGLT2. Questo suggerisce che i meccanismi protettivi del farmaco siano indipendenti dalla sola regolazione glicemica.

Gli effetti benefici includono una riduzione della rigidità arteriosa, un miglioramento della funzione endoteliale e una diminuzione degli stati infiammatori sistemici, che sono alla base della progressione dell’aterosclerosi. Un altro dato interessante emerso dallo studio riguarda il profilo di sicurezza: la formulazione orale è ben tollerata, con bassi tassi di eventi avversi gastrointestinali e un’elevata aderenza al trattamento, anche nei pazienti con comorbilità multiple.

SEMAGLUTIDE NELLA POPOLAZIONE NON DIABETICA: I RISULTATI DELLO STUDIO SCORE

Oltre ai dati sui pazienti diabetici, ulteriori evidenze derivano dallo studio SCORE, uno studio osservazionale retrospettivo condotto su oltre 27.000 adulti con malattia cardiovascolare conclamata, obesità o sovrappeso, ma senza diagnosi di diabete tipo 2. In questo contesto, il trattamento con semaglutide iniettiva è stato associato a una riduzione del 57% del rischio relativo di eventi cardiovascolari maggiori (infarto, ictus, morte per cause cardiovascolari) e a una diminuzione del 45% dei ricoveri ospedalieri per insufficienza cardiaca o procedure interventistiche come l’angioplastica.

Questi risultati evidenziano il potenziale ruolo della semaglutide nella prevenzione primaria cardiovascolare anche in soggetti non diabetici ma ad alto rischio metabolico. L’azione multifattoriale del farmaco si esprime attraverso una significativa perdita di peso, una riduzione della pressione arteriosa, un miglioramento della sensibilità insulinica e una modulazione del profilo lipidico. Inoltre, la semaglutide contribuisce a migliorare la qualità di vita percepita, riducendo i livelli di affaticamento, apnea notturna e infiammazione sistemica.

La possibilità di scegliere tra formulazione orale e iniettiva permette un adattamento terapeutico personalizzato, rendendo il trattamento flessibile in base alle esigenze del paziente. Questo farmaco si configura quindi come una risorsa preziosa per ridurre in modo efficace e sicuro l’incidenza delle principali cause di morbilità e mortalità nella popolazione a rischio.

BIBLIOGRAFIA

  1. Buse JB, Cavender MA, et al. Oral Semaglutide and Cardiovascular Outcomes in Type 2 Diabetes. N Engl J Med, 2024.
  2. Filardi PP, Indolfi C. Cardiovascular protection with GLP-1 agonists: clinical evidence and mechanisms. Eur Heart J Suppl, 2023.
  3. SCORE study group. Cardiovascular outcomes in obese patients treated with injectable semaglutide. Lancet Diabetes Endocrinol, 2024.

CONDIVIDI

Pensa alle persone che conosci, gli amici, la tua famiglia. Dai loro l’opportunità di stare bene, in salute. Condividi sui social quello che hai appena letto. Più condividi, più te ne saranno grati.

Lascia un commento

Devi loggarti per inserire un commento.