COLESTEROLO ALTO: COME RIDURRE IL RISCHIO DI INFARTO E ICTUS

Un’alimentazione ricca in grassi, prevalentemente saturi e ricchi in colesterolo, porta conseguenze assai negative alla tua salute. L’aumento del colesterolo totale e di quello LDH - cattivo - rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare. Puoi adottare abitudini alimentari e stili di vita corretti in grado di aiutarti nel controllo del colesterolo. Scopri quali con i medici di Cibum dell'Azienda ospedaliero-universitaria senese

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Consulenza scientifica

Barbara Martinelli

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in dietistica nel 2014; laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione nel 2016. Lavora presso l’UOSA Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Relatore in numerosi congressi in ambito nutrizionale e docente nei corsi per il personale dell’AOU Senese.

IPERCOLESTEROLEMIA: SINTOMI

Il colesterolo alto non ha sintomi diretti, come tante altre malattie. Si accumula silenziosamente giorno dopo giorno. E se non scoperto in tempi rapidi, rischia di causare danni enormi alla tua salute. Gli esami del sangue sono il modo più semplice ed efficace di individuarlo. Una volta fatti, è possibile che tu scopra che la maggior parte dei valori sono corretti, eccetto uno: i lipidi presenti nel plasma. Se hai valori più alti dei limiti indicati di colesterolo totale e colesterolo LDL, sei affetta da ipercolesterolemia.

IPERCOLESTEROLEMIA: COS’È

Si tratta di un’alterazione quali/quantitativa del profilo lipidico nel plasma. Ovvero della quantità di colesterolo totale e LDL, quello “cattivo”, circolanti. Cosa intendiamo per colesterolo LDL? Il colesterolo è trasportato nel nostro organismo attraverso una molecola, la lipoproteina, formata da proteine e grassi. Abbiamo due tipi di queste molecole: le LDL, cattive, e le HDL, buone. Le prime, le Low Density Lipoprotein (LDL), sono molecole con una bassa densità di proteine e una grande quantità di grassi. Le seconde, le High Density Lipoprotein (HDL), al contrario, sono molecole con alta densità di proteine e ridotta quantità di grassi. Le LDL e le HDL, dopo aver legato il colesterolo, si occupano di trasportarlo nei vari tessuti del nostro organismo.

IPERCOLESTEROLEMIA: I VALORI DEL COLESTEROLO NEL SANGUE

Quanto colesterolo è desiderabile nel sangue? E quando il colesterolo cattivo è alto? Ecco la tabella riassuntiva con i valori di riferimento (mg/dL):

COLESTEROLO TOTALE<200
200-239
>240
Desiderabile
Moderatamente alto
Alto  
COLESTEROLO LDL<100
100-129
130-159
160-189
>190
Ottimale
Quasi ottimale
Moderatamente alto
Alto
Molto alto  
COLESTEROLO HDL<40
<50
Basso (uomini)
Basso (donne)

L’ESPERTA: DIETA MEDITERRANEA E FITOSTEROLI CONTRO IL COLESTEROLO

“Come nella maggior parte dei casi, la miglior soluzione è rappresentata dalla dieta mediterranea, stile alimentare bilanciato e salutare. Apporta tutti i nutrienti in modo vario e equilibrato senza incrementare il colesterolo cattivo. Ma al contrario promuovendo quello buono. Sono in particolare i fitosteroli a produrre questo effetto benefico sul nostro organismo. Afferma la dottoressa Barbara Martinelli, che indica: “Si tratta di sostanze di origine vegetale, le quali non possono essere sintetizzate dal nostro organismo. Molto simili per struttura al colesterolo ma, al suo contrario, hanno un effetto “ipocolesterolemizzante”. A livello intestinale i fitosteroli “competono” con il colesterolo per essere assorbiti, utilizzando il suo stesso meccanismo. Così, il loro assorbimento riduce quello del colesterolo.  Le principali fonti sono olii vegetali, frutta secca a guscio, cereali, legumi e verdura (broccoli, cavolfiore, cavolini di Bruxelles). Un consumo quotidiano di circa 2 g può portare ad una riduzione del 7-10% del colesterolo totale e LDL”. 

IPERCOLESTEROLEMIA: TERAPIA

Per cercare di evitare un eccesso del colesterolo totale/LDL è opportuna una dieta con ridotto contenuto di grassi saturi e colesterolo. Ma non basta. È necessario porre attenzione anche ad altri fattori. Vediamoli insieme:

  • Svolgere regolarmente attività motoria migliora il profilo lipidico e aumenta il colesterolo HDL (“buono”)
  • Una riduzione del peso corporeo, soprattutto in quelle persone con accumulo di tessuto adiposo a livello addominale, risulta utile nel ridurre il rischio cardiovascolare grazie anche al miglioramento del profilo lipidico. Infatti, ad ogni chilo perso “stabilmente”, si stima un aumento di 0,4 mg/dL di colesterolo buono HDL
  • Evitare l’assunzione di grassi saturi e trans, presenti in grassi di origine animale (salumi, insaccati, burro, strutto, frattaglie, ecc.) o vegetale sottoposti a trattamenti per solidificare (margarine)
  • Prediligere il consumo di fonti di acidi grassi polinsaturi omega-3 (es: pesce azzurro, frutta secca a guscio, semi di girasole, semi di lino, semi di canapa, ecc.) e omega-6 (oli vegetali)
  • Prediligere il consumo di prodotti ottenuti da farine integrali e assumere le porzioni raccomandate di verdura (2/die) e frutta (2-3/die), garantisce un adeguato apporto di fibra che svolge un importante ruolo nella riduzione dei livelli plasmatici di colesterolo totale e LDL
  • Smettere di fumare porta beneficio sul rischio cardiovascolare e sul miglioramento del profilo lipidico, in quanto si verifica un incremento del colesterolo buono HDL

BIBLIOGRAFIA

  1. ESC (European Society of Cardiology)/EAS (European Atherosclerosis Society) Guidelines for the management of dyslipidaemias; 2019
  2. Musa-Veloso K, Poon TH, Elliot JA, Chung C. A. Comparison of the LDL-cholesterol lowering efficacy of plant stanols and plant sterols over a continuous dose range: results of a meta-analysis of randomize , placebo-controlled trials. Prostaglandinis Leukot Essent Fatty Acids 2011;85:9-28
  3. CREA – Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione. Linee guida sana alimentazione; revisione 2018.
  4. Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) LARN Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione; 2014
  5. Recommendations and public health and policy implications. World Cancer Research Fund. 2018
  6. Cholesterol Levels: What You Need to Know NIH MedlinePlus – the magazine

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