INVECCHIAMENTO SANO: LA DIETA GIUSTA FA LA DIFFERENZA

Uno studio trentennale su oltre 100.000 adulti conferma che una dieta sana basata su modelli come la Dieta Mediterranea, AHEI, DASH e MIND aumenta le probabilità di invecchiamento sano. Più frutta, verdura, legumi e cereali integrali, meno cibi ultra-processati: la chiave per una vecchiaia autonoma e in salute. I benefici sono evidenti anche in persone sedentarie o in sovrappeso. Il momento per iniziare è ora. Scopri di più con i medici di Cibum dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Martinelli

Dottore in Dietistica. Ha conseguito la laurea triennale in dietistica nel 2014; laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione nel 2016. Lavora presso l’UOSA Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Relatore in numerosi congressi in ambito nutrizionale e docente nei corsi per il personale dell’AOU Senese.

STILI ALIMENTARI E LONGEVITÀ: COSA DICONO GLI STUDI

L’invecchiamento sano – inteso come raggiungimento dell’età avanzata con una buona qualità della vita – è oggi un obiettivo centrale della salute pubblica. Una recente analisi su oltre 100.000 adulti americani, osservati per oltre trent’anni, ha rivelato che seguire con costanza determinati modelli alimentari salutari è associato a un rischio ridotto di malattie croniche e a una maggiore probabilità di raggiungere i 70 anni in buona salute. Lo studio, pubblicato su Nature Medicine, ha confrontato otto differenti diete, tra cui la Dieta Mediterranea, la DASH, la MIND e l’Alternative Healthy Eating Index (AHEI). Quest’ultima si è dimostrata la più efficace, con un aumento dell’86% della probabilità di invecchiamento sano, mentre un’elevata assunzione di alimenti ultra-processati (UPF) ha ridotto tale probabilità del 32%. Questi dati dimostrano come la nutrizione giochi un ruolo determinante nella prevenzione dell’invecchiamento patologico.

LE CARATTERISTICHE DI UNA DIETA CHE FAVORISCE L’INVECCHIAMENTO SANO

Le diete più efficaci per invecchiare bene condividono alcuni elementi fondamentali: un elevato consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca e grassi insaturi, e un ridotto apporto di zuccheri aggiunti, carni rosse e lavorate, grassi trans e sale. In particolare, l’AHEI è risultata superiore nel mantenere le funzioni fisiche e cognitive nel tempo. La dieta MIND si distingue per la sua attenzione a cibi neuroprotettivi come i frutti di bosco, mentre la DASH si concentra sulla riduzione del sodio per proteggere il sistema cardiovascolare. Il PHDI (Planetary Health Diet Index) ha evidenziato benefici sulla longevità e sulla salute cerebrale, mentre la dieta rEDIH ha mostrato un impatto positivo sulla prevenzione delle patologie croniche. Nonostante le differenze, il messaggio è univoco: più alimenti naturali e vegetali, meno alimenti trasformati e industriali. Questo pattern alimentare promuove un metabolismo efficiente, una risposta infiammatoria controllata e un microbiota intestinale in equilibrio, tutti elementi chiave per rallentare i processi degenerativi legati all’età.

IL RUOLO DELLA DIETA MEDITERRANEA NELL’INVECCHIAMENTO SANO

La Dieta Mediterranea è uno dei modelli alimentari più studiati e riconosciuti per i suoi benefici sulla salute a lungo termine, e in questo studio si è confermata tra le più efficaci nel promuovere un invecchiamento sano. Definita come “Alternative Mediterranean Diet” (aMED), essa si caratterizza per un’alta assunzione di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, frutta secca, olio extravergine di oliva e pesce, un consumo moderato di vino rosso, e un apporto ridotto di carne rossa e zuccheri aggiunti. I risultati dello studio hanno mostrato che le persone che aderivano maggiormente a questo modello avevano una probabilità fino al 70% più alta di raggiungere i 70 anni in buone condizioni fisiche e mentali rispetto a coloro che ne seguivano poco i principi. In particolare, la Dieta Mediterranea si è rivelata efficace nel preservare la funzione cognitiva, ridurre l’infiammazione sistemica e sostenere il microbiota intestinale, che gioca un ruolo centrale nel metabolismo, nella regolazione immunitaria e nella prevenzione del declino neurologico. Questi effetti positivi sembrano derivare da una sinergia tra i diversi nutrienti, come gli acidi grassi monoinsaturi dell’olio d’oliva, gli omega-3 del pesce, i polifenoli del vino rosso e dei vegetali e la fibra alimentare, che modulano numerosi meccanismi biologici coinvolti nell’invecchiamento. Non a caso, la Dieta Mediterranea è da tempo inserita nelle linee guida internazionali come uno dei modelli alimentari più efficaci non solo per la prevenzione cardiovascolare, ma anche per la salute cerebrale e la longevità attiva.

SCELTE ALIMENTARI CONSAPEVOLI PER UN FUTURO PIÙ SANO

Le implicazioni di questi risultati sono cruciali, non solo a livello clinico, ma anche per orientare le politiche sanitarie e migliorare la consapevolezza individuale. Migliorare la qualità della dieta ha effetti significativi anche in presenza di fattori di rischio come sedentarietà, sovrappeso o fumo. I benefici, infatti, sono risultati ancora più evidenti in soggetti con stile di vita meno attivo, in particolare nelle donne. Ridurre il consumo di alimenti ultra-processati, presenti in molte abitudini moderne, appare oggi essenziale per garantire un invecchiamento attivo, autonomo e dignitoso. Integrare fin da ora abitudini alimentari basate su modelli nutrizionali comprovati permette di proteggere la salute fisica e mentale negli anni, prevenendo non solo malattie croniche, ma anche disabilità e declino cognitivo. In conclusione, seguire una dieta sana ed equilibrata, iniziando anche dalla mezza età, rappresenta uno degli strumenti più potenti per migliorare la qualità della vita in età avanzata.

BIBLIOGRAFIA

  1. Wang DD, Pan A, Shivappa N, et al. Healthy dietary patterns and risk of mortality and aging outcomes: 30 years of follow-up. Nature Medicine, 2024.
  2. Willett W, Rockström J, Loken B, et al. Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets. The Lancet, 2019.
  3. Morris MC, Tangney CC, Wang Y, et al. MIND diet slows cognitive decline with aging. Alzheimer’s & Dementia, 2015.

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