INTOSSICAZIONE DA CLORO: RISCHI E PREVENZIONE IN PISCINA

L’intossicazione da cloro è un rischio concreto durante la stagione estiva, specialmente in piscina o con detergenti domestici. Scopri sintomi, cause, pericoli dell’inalazione e modalità di prevenzione. Il cloro è fondamentale per la salute e la disinfezione, ma deve essere usato con attenzione. In questo articolo analizziamo come riconoscere i segnali d’allarme, proteggere i bambini e intervenire con un trattamento sintomatico efficace. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

INTOSSICAZIONE DA CLORO: UN PERICOLO REALE DA NON SOTTOVALUTARE

Con l’arrivo dell’estate e la riapertura delle piscine, aumentano significativamente i casi di intossicazione da cloro, un problema che coinvolge soprattutto i bambini, ma che può colpire anche gli adulti. I sintomi iniziali sono spesso sottovalutati: bruciore agli occhi, irritazione della pelle, tosse persistente, fino a malesseri gastrointestinali come mal di stomaco, nausea, vomito e, nei casi più gravi, sangue nelle feci. Se non si interviene tempestivamente, l’esposizione al cloro può causare complicazioni più serie come difficoltà respiratorie, broncospasmo (una contrazione anomala dei muscoli bronchiali), respiro corto (dispnea) e ridotto apporto di ossigeno ai tessuti (ipossia).

I bambini sono particolarmente vulnerabili, specialmente se già affetti da patologie come l’asma. È fondamentale riconoscere i sintomi precoci e agire con rapidità per evitare il peggioramento del quadro clinico. L’esposizione può avvenire non solo in ambienti pubblici come le piscine, ma anche nelle abitazioni. Tra gli adulti, infatti, sono frequenti le intossicazioni domestiche dovute alla miscelazione errata di detergenti, come candeggina e acido muriatico, che possono generare vapori tossici pericolosi.

Il cloro, utilizzato come disinfettante, è efficace ma va maneggiato con estrema cautela. Informazione, prevenzione e attenzione ai segnali di allarme rappresentano gli strumenti principali per proteggere la salute, soprattutto nei mesi più caldi, quando il rischio di esposizione aumenta notevolmente.

IL CLORO È ANCHE UN ELEMENTO ESSENZIALE PER IL CORPO

Sebbene l’intossicazione da cloro sia un rischio reale, è importante ricordare che questo elemento svolge anche funzioni essenziali all’interno dell’organismo umano. In forma ionica, il cloro è naturalmente presente nel corpo e partecipa, insieme al sodio, alla regolazione dell’equilibrio idrosalino, ossia il bilancio tra acqua e sali minerali nei tessuti. È inoltre un componente chiave degli acidi gastrici, favorendo i processi digestivi. Le principali fonti alimentari di cloro includono il sale da cucina (cloruro di sodio) e numerosi alimenti vegetali come lattuga, pomodori, olive, sedano, alghe e segale.

Anche nell’ambiente, il cloro svolge un ruolo positivo: è utilizzato in quantità minime nella disinfezione dell’acqua potabile per eliminare eventuali batteri patogeni, ed è fondamentale per mantenere l’igiene nelle piscine, grazie alla sua capacità di distruggere germi, virus e funghi che potrebbero proliferare in acqua stagnante o contaminata.

I RISCHI DERIVANTI DALL’INALAZIONE DI GAS CLORO

Le problematiche più serie si verificano quando il cloro viene inalato in forma gassosa. Questo può accadere, ad esempio, in ambienti mal ventilati dove si usano prodotti per piscine contenenti ipoclorito di sodio, acido solforico o cloroisocianurati. Se queste sostanze vengono miscelate in modo scorretto o a contatto con altri correttori di acidità, possono liberare cloro gassoso, una sostanza altamente tossica. L’esposizione acuta a questo gas può provocare ustioni chimiche delle vie respiratorie, tosse con sangue, nausea e severi problemi respiratori. Nei casi cronici, si osservano disturbi come bronchiti persistenti, congiuntiviti, alterazioni del sistema nervoso e danni progressivi a livello polmonare e renale.

L’informazione e la corretta formazione del personale addetto alla gestione degli impianti sono fondamentali per prevenire episodi accidentali. Una supervisione rigorosa dei protocolli di sicurezza può ridurre drasticamente il rischio di intossicazioni acute e croniche, migliorando la sicurezza degli ambienti pubblici e privati.

COME PREVENIRE L’INTOSSICAZIONE DA CLORO: CONSIGLI PRATICI E CURE DISPONIBILI

Anche se l’intossicazione da cloro può rappresentare un serio pericolo per la salute, è possibile evitarla seguendo semplici ma fondamentali precauzioni. I problemi più comuni in piscina derivano da una manutenzione inadeguata, come l’errata quantità di prodotto utilizzato o l’applicazione in zone sbagliate del sistema di filtraggio. Spesso, l’errore più grave è non attendere il tempo necessario affinché il cloro si disperda correttamente nell’acqua prima di permettere l’ingresso ai bagnanti.

La prevenzione inizia da un uso attento e responsabile del cloro per piscine, evitando il fai-da-te, soprattutto nelle strutture private, dove la tentazione di improvvisarsi esperti può portare a conseguenze gravi. È fondamentale rispettare le istruzioni riportate sulle etichette dei disinfettanti, in particolare per quanto riguarda dosaggi, modalità e tempi di attesa. Ogni prodotto chimico utilizzato deve essere maneggiato con guanti, occhiali protettivi e in ambienti ben areati.

Nel caso in cui si manifestino sintomi sospetti, come tosse persistente, bruciore agli occhi o difficoltà a respirare, è indispensabile agire tempestivamente. Anche se non esistono antidoti specifici per il cloro, il trattamento sintomatico risulta spesso efficace. Nei casi più gravi, la somministrazione di ossigeno, corticosteroidi e, se necessario, antistaminici può risolvere la situazione. La prognosi è nella maggior parte dei casi positiva, ma la rapidità dell’intervento è determinante.

Una particolare attenzione va riservata ai bambini, che risultano più sensibili all’esposizione. Un forte odore di cloro in piscina e un episodio di tosse insistente devono indurre a sospendere l’attività acquatica e a richiedere subito il controllo della qualità dell’acqua. In caso di dubbio, è sempre consigliabile contattare un centro antiveleni o richiedere assistenza sanitaria immediata.

BIBLIOGRAFIA

  1. Cohuet S, de Valk H, Jourdan-da Silva N, et al. Swimming pool–associated outbreak of cryptosporidiosis among French military personnel. Eur J Public Health. 2008.
  2. Peden AE, Franklin RC, Leggat PA. The role of public health advocacy in preventing recreational water-related injuries and deaths. Int J Environ Res Public Health. 2016.

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