CUORE E CHEMIOTERAPIA: IL RUOLO DEL MICROBIOMA INTESTINALE

Il microbioma intestinale può diventare uno strumento predittivo per valutare il rischio di danni al cuore nelle pazienti con tumore al seno in chemioterapia. Studi recenti indicano una correlazione tra specifici batteri intestinali, infiammazione e biomarcatori cardiaci. In futuro, l’uso di probiotici personalizzati potrebbe contribuire a prevenire la cardiotossicità. La cardioncologia si afferma così come disciplina cruciale per proteggere la salute cardiovascolare durante i trattamenti oncologici. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Barbara Paolini

Medico dietologo e direttore dell’UO di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. Professore all'Università di Siena. Presidente Nazionale Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).

MICROBIOMA INTESTINALE E CHEMIOTERAPIA: UNA NUOVA FRONTIERA PER PROTEGGERE IL CUORE DELLE DONNE

Una promettente area di ricerca suggerisce che il microbioma intestinale potrebbe diventare uno strumento predittivo per individuare in anticipo le donne a maggior rischio di sviluppare scompenso cardiaco o altri effetti collaterali a seguito della chemioterapia per il tumore al seno. Questa ipotesi si basa sull’osservazione che la composizione batterica dell’intestino, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, esercita un’influenza significativa su numerosi processi infiammatori e immunitari del corpo.

In particolare, alcuni profili batterici intestinali sembrano associarsi a un peggioramento di biomarcatori specifici del danno cardiaco, i quali possono segnalare un maggior rischio di effetti avversi a livello cardiovascolare. Se questi dati verranno confermati, potrebbe diventare realtà un test diagnostico non invasivo, semplice da eseguire, che analizza la flora intestinale prima dell’inizio delle terapie oncologiche. Tale approccio permetterebbe di individuare preventivamente le pazienti più vulnerabili, consentendo così di personalizzare i protocolli terapeutici.

L’eventualità che, in futuro, sia possibile modulare il microbioma con l’uso mirato di probiotici, per rafforzare la protezione del cuore durante i trattamenti oncologici, apre nuovi orizzonti terapeutici, anche se attualmente questa rimane un’ipotesi ancora da dimostrare. Il contributo di questa scoperta si inserisce all’interno di un progetto di ricerca europeo che mira a identificare strategie innovative per migliorare la sicurezza delle cure antitumorali.

PRIME EVIDENZE SCIENTIFICHE: IL LEGAME TRA BATTERI INTESTINALI E DANNO CARDIACO NELLE PAZIENTI ONCOLOGICHE

Uno studio pilota condotto su 98 donne di età superiore ai 60 anni, recentemente diagnosticate con tumore al seno, ha portato alla luce un’interessante correlazione tra la composizione del microbioma intestinale e l’insorgenza di alterazioni a carico del cuore durante la chemioterapia. L’indagine ha adottato un approccio innovativo: il sequenziamento del DNA dei batteri intestinali, ovvero l’analisi dettagliata del patrimonio genetico della flora batterica, per individuare potenziali segnali predittivi di effetti collaterali cardiovascolari.

Le pazienti sono state sottoposte a ecocardiografie e ad analisi del sangue mirate a rilevare la presenza di biomarcatori specifici della funzionalità cardiaca, come NTproBNP e Troponina I, comunemente associati a danno miocardico. Inoltre, è stata misurata la deformazione longitudinale globale del ventricolo sinistro (LVGLS), un parametro sensibile che consente di valutare precocemente una disfunzione cardiaca anche in assenza di sintomi clinici evidenti.

I risultati più rilevanti sono emersi proprio dal confronto tra la composizione microbica intestinale e i dati clinici: la presenza predominante del genere batterico Bacteroides è risultata associata ad anomalie nei biomarcatori cardiaci, suggerendo un possibile ruolo patogenetico di questi microrganismi nel rendere il cuore più vulnerabile ai danni indotti dai trattamenti oncologici. Curiosamente, la struttura del microbiota delle pazienti con peggiori indici cardiaci era simile a quella osservata in persone con scompenso cardiaco cronico, indicando una possibile “firma batterica” comune alle due condizioni.

IL FUTURO DELLA CARDIONCOLOGIA PASSA DAL MICROBIOMA INTESTINALE

Nel panorama della medicina personalizzata, la varietà del microbioma intestinale si conferma un indicatore chiave del benessere generale, ma assume un’importanza ancora maggiore nel contesto dei trattamenti oncologici. In particolare, l’attenzione degli studiosi si è focalizzata su alcuni ceppi batterici, come i Bacteroides, normalmente presenti in equilibrio nel microbiota, ma potenzialmente dannosi quando la loro concentrazione risulta alterata. In caso di squilibri, questi microrganismi possono infatti contribuire a processi infiammatori sistemici o persino provocare infezioni a distanza, aggravando gli effetti collaterali delle terapie antitumorali.

È emersa una correlazione chiara tra la presenza di determinati generi batterici e l’aumento di biomarcatori cardiaci specifici, indicando che alcuni pazienti potrebbero essere geneticamente predisposti a subire danni al cuore durante la chemioterapia, senza che vi siano segnali evidenti prima dell’inizio della cura. In questa direzione si muove una delle ipotesi più promettenti della ricerca: l’uso mirato di probiotici personalizzati in grado di riequilibrare la flora intestinale e ridurre il rischio di cardiotossicità, cioè di danno cardiaco indotto dai farmaci oncologici.

Questa prospettiva è particolarmente rilevante in un contesto clinico in cui l’efficacia dei trattamenti per il tumore al seno è in costante miglioramento, rendendo necessario monitorare con maggiore attenzione gli effetti a lungo termine sul sistema cardiovascolare. Nasce così la cardioncologia, una disciplina emergente che si occupa dell’interazione tra cure oncologiche e salute del cuore. Negli ultimi anni si è registrata una vera e propria esplosione di interesse scientifico su questo fronte, con un aumento esponenziale delle pubblicazioni internazionali dedicate al tema. L’Italia si posiziona tra i leader mondiali nella ricerca in questo campo, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di strategie preventive e terapeutiche volte a tutelare la salute cardiaca delle pazienti oncologiche.

BIBLIOGRAFIA

  1. Yu T, Guo F, Yu Y, et al. The role of gut microbiota in cardiotoxicity associated with antineoplastic drugs. Front Cardiovasc Med, 2023.
  2. Montassier E, Gastinne T, Vangay P, et al. Chemotherapy-driven dysbiosis in the intestinal microbiome. Nat Commun, 2021.
  3. Liu Y, Chen Y, Ji Y, et al. Gut microbiota and cardiotoxicity in breast cancer treatment: mechanisms and interventions. Int J Cardiol, 2022.

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