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DIETA E INFIAMMAZIONE: COME L’ALIMENTAZIONE PUÒ MODULARE IL SISTEMA IMMUNITARIO
L’infiammazione è un meccanismo naturale di difesa del corpo contro infezioni e danni ai tessuti. Tuttavia, quando diventa cronica, può trasformarsi in un fattore predisponente per numerose patologie, tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità, sindrome metabolica, artrite reumatoide e alcuni tipi di tumori.
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella regolazione della risposta infiammatoria, influenzando la produzione di citochine e altre molecole coinvolte nei processi infiammatori. Diete ricche di grassi saturi, grassi trans e zuccheri raffinati tendono ad amplificare lo stato infiammatorio, mentre regimi alimentari equilibrati, basati su alimenti naturali e ricchi di nutrienti essenziali, possono contribuire alla sua riduzione.
Tra i principali biomarcatori utilizzati per valutare il livello di infiammazione nell’organismo troviamo la proteina C-reattiva (CRP), l’interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α). Studi dimostrano che una dieta ricca di alimenti antinfiammatori, come frutta e verdura, pesce ricco di Omega-3, noci, olio extravergine di oliva e spezie come la curcuma, può ridurre significativamente questi parametri, contribuendo al benessere generale e alla prevenzione di malattie croniche.
Adottare un’alimentazione bilanciata e ricca di alimenti naturali rappresenta una strategia efficace per modulare l’infiammazione, migliorare la salute e ridurre il rischio di numerose patologie.

ALIMENTI E NUTRIENTI ANTI-INFIAMMATORI: I PILASTRI DEL BENESSERE
Un’alimentazione ricca di grassi sani, fibre, antiossidanti e fitonutrienti ha dimostrato di ridurre l’infiammazione sistemica, promuovendo la salute generale e prevenendo numerose malattie croniche.
Gli acidi grassi Omega-3, presenti in pesce grasso come salmone, sgombro e sardine, nonché in semi di lino, noci e alghe, rappresentano tra i più potenti agenti antinfiammatori naturali. Questi nutrienti regolano la produzione di eicosanoidi infiammatori e riducono la sintesi di citochine pro-infiammatorie, offrendo una protezione significativa contro le malattie cardiovascolari e favorendo il benessere cerebrale.
Le fibre solubili e insolubili, abbondanti in legumi, cereali integrali, frutta e verdura, favoriscono un microbiota intestinale sano, migliorano la permeabilità intestinale e limitano il passaggio di tossine nel flusso sanguigno, un fattore noto per attivare la risposta infiammatoria.
Le vitamine e i polifenoli, come la vitamina C, la vitamina E, i flavonoidi e i carotenoidi, contenuti in abbondanza nella frutta e verdura colorata, agiscono da potenti antiossidanti, contrastando lo stress ossidativo e riducendo il danno cellulare responsabile dell’infiammazione cronica.
Un ruolo particolarmente interessante è svolto dall’olio extravergine di oliva, ricco di oleocantale, una sostanza con proprietà simili ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Questo composto riduce l’attività degli enzimi infiammatori, contribuendo alla protezione dell’organismo.
Anche legumi e cereali integrali, grazie al loro basso indice glicemico e all’elevato contenuto di fibre, aiutano a mantenere stabile la glicemia, evitando i picchi glicemici che possono innescare processi infiammatori.
Infine, la frutta secca, come mandorle e noci, si è dimostrata efficace nel ridurre i biomarcatori infiammatori grazie alla presenza di grassi monoinsaturi, polifenoli e arginina, un amminoacido che stimola la produzione di ossido nitrico, migliorando la funzione endoteliale e supportando la salute cardiovascolare.
Integrare questi alimenti antinfiammatori nella propria dieta quotidiana rappresenta una strategia efficace per ridurre lo stato infiammatorio e migliorare la qualità della vita.

ALIMENTI PRO-INFIAMMATORI: QUALI LIMITARE PER UNA SALUTE OTTIMALE
Un eccessivo consumo di grassi saturi, grassi trans, zuccheri raffinati e carboidrati ad alto indice glicemico è strettamente associato a un incremento della produzione di molecole infiammatorie e a un peggioramento della sensibilità insulinica.
Le diete ricche di alimenti ultra-processati, carni rosse, insaccati, oli vegetali raffinati (come olio di palma e oli di semi industriali) e cibi fritti favoriscono l’infiammazione cronica, alterando la composizione del microbiota intestinale e aumentando la permeabilità intestinale. Questo fenomeno, noto come leaky gut syndrome o sindrome dell’intestino permeabile, permette il passaggio di tossine e batteri nel sangue, innescando una continua risposta infiammatoria da parte del sistema immunitario.
Un altro elemento critico è rappresentato dagli zuccheri raffinati e dai dolcificanti artificiali, spesso contenuti nei prodotti industriali. Questi composti inducono un rapido aumento della glicemia, stimolando una produzione elevata di insulina, che può favorire la generazione di radicali liberi e attivare vie metaboliche pro-infiammatorie.
Anche il consumo eccessivo di bevande zuccherate e alcol è stato associato a un incremento dell’infiammazione sistemica e a un maggiore rischio di sviluppare malattie croniche. Tuttavia, il consumo moderato di vino rosso, ricco di resveratrolo, ha dimostrato effetti antinfiammatori quando integrato in un regime alimentare equilibrato, come la Dieta Mediterranea.
Per contrastare i processi infiammatori e promuovere il benessere generale, è fondamentale ridurre il consumo di alimenti pro-infiammatori e privilegiare una dieta ricca di nutrienti benefici, basata su alimenti freschi e naturali.
BIBLIOGRAFIA
- Calder PC. Omega-3 fatty acids and inflammatory processes: From molecules to man. Biochem Soc Trans. 2017.
- Monteiro CA, Cannon G, Levy RB, et al. Ultra-processed foods: what they are and how to identify them. Public Health Nutr. 2019.
- Cordain L, Eaton SB, Sebastian A, et al. Origins and evolution of the Western diet: health implications for the 21st century. Am J Clin Nutr. 2005.
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