ACETO DI MELE E METABOLISMO: BENEFICI PER GLICEMIA E CUORE

L’aceto di mele, grazie ad acido acetico e polifenoli, migliora la regolazione della glicemia, riduce i trigliceridi e il colesterolo totale, sostiene il metabolismo e protegge il sistema cardiovascolare. È utile in caso di prediabete, diabete tipo 2 e dislipidemia, contribuendo a ridurre stress ossidativo e infiammazione cronica. Un alimento semplice e naturale, ben tollerato se assunto in dosi moderate e integrato in uno stile di vita sano. Scopri di più con i medici di Cibum dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese

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Consulenza scientifica

Katia Gennai

Dietista. Ha conseguito il Diploma di Tecnico in Dietologia e Dietetica Applicata nel 1994; laurea triennale in dietistica nel 2004. Lavora presso l’UOSA di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’AOU Senese. Docente nel corso di laurea in Dietistica.

L’ACETO DI MELE: UN FERMENTATO NATURALE CHE SUPPORTA IL METABOLISMO

L’aceto di mele è un prodotto fermentato ricavato dal succo di mela tramite un processo in due fasi: fermentazione alcolica e successiva acidificazione. Sebbene storicamente utilizzato come condimento e conservante, oggi è al centro dell’attenzione per i suoi potenziali effetti benefici sul metabolismo. Grazie alla presenza di acido acetico, polifenoli, vitamine e minerali, l’aceto di mele si distingue come un alimento funzionale in grado di agire positivamente sulla regolazione dei processi metabolici, in particolare quelli legati alla digestione dei carboidrati e alla gestione energetica. La sua azione più rilevante è attribuita all’acido acetico, che rallenta lo svuotamento gastrico, contribuendo a una digestione più graduale e a una risposta glicemica più controllata dopo i pasti.

ACETO DI MELE E GLICEMIA: UN SUPPORTO NATURALE PER LA REGOLAZIONE DEL GLUCOSIO

Numerose ricerche cliniche e precliniche hanno indagato il ruolo dell’aceto di mele nella gestione della glicemia, evidenziando effetti positivi sia nei soggetti sani che in quelli con alterata tolleranza al glucosio. L’effetto ipoglicemizzante di questo alimento fermentato è attribuito principalmente all’acido acetico, che agisce su più livelli del metabolismo glucidico. In primo luogo, rallenta lo svuotamento gastrico, determinando una minore velocità di assorbimento degli zuccheri e quindi una riduzione dei picchi glicemici postprandiali. In secondo luogo, migliora la sensibilità dei tessuti periferici all’insulina, facilitando l’ingresso del glucosio nelle cellule muscolari e adipose.

Alcuni studi randomizzati controllati hanno dimostrato che il consumo di 1–2 cucchiaini di aceto di mele prima dei pasti può abbassare significativamente la glicemia post-prandiale, anche nei soggetti con diabete di tipo 2. Altri lavori suggeriscono che, se assunto quotidianamente per alcune settimane, può contribuire alla riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c), un parametro che indica l’andamento della glicemia nei tre mesi precedenti. Questa azione prolungata è particolarmente importante in un contesto di prevenzione e trattamento del prediabete, dove l’intervento alimentare rappresenta un pilastro fondamentale insieme all’attività fisica.

È interessante notare che l’aceto di mele, a differenza di alcuni farmaci ipoglicemizzanti, non sembra causare episodi di ipoglicemia in soggetti normoglicemici. Questo profilo di sicurezza, unito alla sua accessibilità e semplicità d’uso, lo rende un potenziale coadiuvante nel controllo glicemico, da integrare con prudenza all’interno di un piano nutrizionale personalizzato, preferibilmente sotto supervisione professionale.

PROFILO LIPIDICO, STRESS OSSIDATIVO E BENEFICI CARDIOVASCOLARI DELL’ACETO DI MELE

L’influenza dell’aceto di mele sul profilo lipidico è un’altra area di interesse crescente, con risultati promettenti anche se ancora in fase di consolidamento. Diversi studi su modelli animali e su esseri umani suggeriscono che l’assunzione regolare di questo alimento può ridurre in modo significativo il colesterolo totale e i trigliceridi plasmatici. L’effetto è dovuto, almeno in parte, all’inibizione della lipogenesi epatica – ovvero la sintesi dei grassi nel fegato – e all’aumento dell’espressione di enzimi coinvolti nella degradazione dei lipidi. Inoltre, l’acido acetico può contribuire a una modulazione più efficiente del metabolismo lipidico agendo sul sistema AMPK (adenosina monofosfato chinasi), una proteina chiave nella regolazione energetica cellulare.

Per quanto riguarda il colesterolo LDL (“cattivo”), i risultati sono più variabili: alcune ricerche segnalano una leggera riduzione, mentre altre non mostrano modifiche significative. In compenso, un lieve aumento del colesterolo HDL (“buono”) è stato osservato in alcuni soggetti, soprattutto se non affetti da diabete. Questo cambiamento nel profilo lipidico può contribuire a un miglioramento della salute cardiovascolare complessiva, abbassando il rischio di eventi aterosclerotici.

Un aspetto spesso trascurato ma altamente rilevante è il ruolo dell’aceto di mele nella riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione cronica. I polifenoli presenti, tra cui l’acido clorogenico e la catechina, esercitano un’azione antiossidante capace di neutralizzare i radicali liberi, molecole instabili che danneggiano le cellule e accelerano l’invecchiamento vascolare. Inoltre, è stata osservata una modulazione positiva delle citochine pro-infiammatorie, contribuendo a ridurre l’infiammazione sistemica, un fattore chiave nello sviluppo di malattie cardiovascolari e sindrome metabolica.

Nel complesso, l’aceto di mele, se assunto in modo corretto, può rappresentare un complemento utile alla prevenzione delle patologie cardiovascolari, soprattutto in soggetti con dislipidemia, obesità o sindrome metabolica. L’efficacia maggiore si osserva quando il suo utilizzo è abbinato a una dieta equilibrata, attività fisica regolare e, se necessario, terapia farmacologica.

BIBLIOGRAFIA

  1. Johnston CS, Kim CM, Buller AJ. Vinegar improves insulin sensitivity to a high-carbohydrate meal in subjects with insulin resistance or type 2 diabetes. Diabetes Care, Jan 2004.
  2. Kondo T, Kishi M, Fushimi T, Ugajin S, Kaga T. Vinegar intake reduces body weight, body fat mass, and serum triglyceride levels in obese Japanese subjects. Biosci Biotechnol Biochem, Aug 2009.
  3. Budak NH, Aykin E, Seydim AC, Greene AK, Guzel-Seydim ZB. Functional properties of vinegar. Journal of Food Science, Nov 2014.

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