Consulenza scientifica
INTRODUZIONE E AMBITO
I postbiotici sono microrganismi inattivati o loro componenti con effetto utile. Non contengono cellule vive in grado di replicarsi nell’organismo. Mantengono strutture e metaboliti che interagiscono con l’ospite. Si distinguono dai probiotici, che richiedono vitalità per agire. Non sono prebiotici, cioè substrati che nutrono il microbiota. Non sono sinbiotici, combinazioni di microrganismi e substrati. La definizione richiede identificazione del ceppo e metodo di inattivazione. Serve la caratterizzazione della composizione finale con parametri misurabili.
È necessario dimostrare un beneficio clinico con esiti pertinenti. Esempio pratico: alimento fermentato con batteri poi inattivati nel prodotto. Il prodotto non colonizza, ma può trasmettere segnali biologici utili. L’uso non si limita all’intestino, ma include cute e cavo orale. Anche il tratto urogenitale può essere un target appropriato. La stabilità a scaffale riduce la dipendenza dalla catena del freddo. L’etichetta deve riportare ceppo, dose e modalità d’impiego. La dose va collegata agli studi che ne hanno testato l’efficacia. Il linguaggio in etichetta deve evitare promesse non supportate. Gli obiettivi realistici riguardano comfort intestinale e benessere percepito. La scelta informata richiede tracciabilità e documenti tecnici accessibili. In assenza di dati, la prudenza è la scelta più saggia. Tu meriti prove riproducibili, non slogan di marketing.

MECCANISMI D’AZIONE E TECNOLOGIA
I postbiotici agiscono con vie complementari che si sommano. Una via riguarda pressioni ecologiche che modulano comunità microbiche. Acidi organici e batteriocine limitano specie opportuniste sensibili al pH. Una seconda via sostiene la barriera intestinale attraverso segnali strutturali. Frammenti cellulari favoriscono giunzioni serrate e riducono la permeabilità. Una terza via è l’immunomodulazione con attivazione misurata dei recettori innate. Questo bilanciamento limita risposte eccessive e sostiene l’omeostasi. Una quarta via coinvolge SCFA che nutrono colonociti e modulano il pH. Una quinta via tocca vie metaboliche con profili biliari più favorevoli. Alcuni segnali raggiungono circuiti neuro–immuno–metabolici con effetti sistemici.
La tecnologia di inattivazione plasma struttura e bioattività residue. Calore, alta pressione, ultrasuoni, campi elettrici e spray-drying sono opzioni. Ogni metodo modifica forma, carica e integrità delle macromolecole. Per questo la coerenza di processo sostiene l’affidabilità del risultato. La quantificazione deve riflettere la natura inattiva della biomassa. Si usano conteggi particellari e marcatori di integrità cellulare. La matrice di veicolazione influenza stabilità e biodisponibilità. Umidità, temperatura e ossigeno determinano la tenuta nel tempo. Un esempio semplice: confezione ben sigillata e lontana da calore mantiene performance. Quando cambiano matrice o dose, possono cambiare anche gli esiti.

EVIDENZE CLINICHE, SICUREZZA E REGOLE
Le prove sui postbiotici esistono e stanno crescendo in qualità. Negli adulti con sindrome dell’intestino irritabile, alcuni trial mostrano beneficio. I miglioramenti riguardano dolore addominale, gonfiore e qualità di vita. Gli esiti dipendono da ceppo, durata e caratteristiche della popolazione. Nella gestione di Helicobacter pylori, alcuni prodotti sono utili come supporto. L’obiettivo è facilitare eradicazione e tollerabilità delle terapie standard. Studi su diarrea non infettiva mostrano risultati favorevoli in contesti selezionati. Sono in valutazione anche stress percepito e applicazioni dermatologiche. In età pediatrica, formule fermentate con batteri inattivati hanno dati dedicati.
Gli endpoint includono crescita, tolleranza e infezioni ricorrenti. Non lo so con certezza per ogni marchio; verifica i dossier clinici. La sicurezza appare solida grazie all’assenza di replicazione. Restano necessarie valutazioni su componenti da Gram-negativi e dosi. Popolazioni fragili richiedono sorveglianza e consulenza specialistica. Il quadro regolatorio varia per alimento, integratore, dispositivo o farmaco. I claim richiedono studi nell’uomo con outcome clinici pertinenti. La pratica clinica beneficia di etichette trasparenti e tracciabilità completa. Gli studi futuri dovranno usare endpoint condivisi e campioni adeguati. Il messaggio operativo è semplice e concreto: evidenza prima, acquisto poi. Per i bambini, scegli prodotti valutati nella stessa fascia d’età.
BIBLIOGRAFIA
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- Andresen V, Gschossmann J, Layer P. Heat-inactivated Bifidobacterium bifidum MIMBb75 (SYN-HI-001) in the treatment of irritable bowel syndrome: a multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled clinical trial. The Lancet Gastroenterology & Hepatology, 2020.
- Yang C, et al. Effects of non-viable Lactobacillus reuteri DSM17648 combining with 14-day standard triple therapy on Helicobacter pylori eradication. Helicobacter, 2021.
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