Consulenza scientifica
BETA-GLUCANI: COSA SONO E COME RIDUCONO IL COLESTEROLO LDL
I beta-glucani sono catene di zuccheri naturali (polisaccaridi) presenti in avena, orzo, lieviti e alcuni funghi: il nostro intestino non li digerisce e, per questo, si comportano come fibre alimentari solubili e viscose. In pratica, formano un “gel” che rallenta lo svuotamento gastrico e rende più spesso lo strato acquoso che ricopre la mucosa intestinale: così si riduce l’assorbimento di grassi e colesterolo e si “intrappolano” acidi biliari e lipidi da eliminare con le feci; per sostituire gli acidi biliari persi, il fegato utilizza colesterolo LDL dal sangue, contribuendo a ridurne i livelli circolanti.
Inoltre, la fermentazione da parte del microbiota intestinale produce acidi grassi a corta catena (per es. propionato e butirrato) che dialogano con metabolismo ed immunità, favorendo un profilo antinfiammatorio e un uso più efficiente dei lipidi. Alcuni effetti passano anche da un’interazione diretta con i “sensori” dell’immunità innata (recettori come dectin-1 e CR3) presenti su cellule di difesa della mucosa.
Infine, conta la “qualità” del beta-glucano: più è viscoso (massa molecolare e solubilità maggiori), più tende a essere efficace nel modulare il colesterolo LDL. In sintesi, i beta-glucani agiscono con un mix di meccanismi fisico-chimici (gel e legame con acidi biliari), fermentativi (SCFA dal microbiota intestinale) e immuno-metabolici (recettori dell’immunità).

BETA-GLUCANI: EVIDENZE CLINICHE, DOSAGGI E TOLLERABILITÀ
Negli adulti con ipercolesterolemia, gli beta-glucani mostrano un effetto ipocolesterolemizzante coerente negli studi clinici controllati: meta-analisi su orzo indicano riduzioni di colesterolo LDL e non-HDL di circa il 7% con assunzioni mediane intorno a 6,5–6,9 g/die per almeno 4 settimane; un’altra sintesi ha stimato un calo di LDL di ~0,26–0,27 mmol/L con 5–7 g/die. L’impatto su HDL e trigliceridi è in genere nullo, ma si osserva talvolta un decremento dell’apolipoproteina B, marker dell’aterogenicità.
L’efficacia dipende anche dal dosaggio e dalla qualità del polimero: formulazioni ad elevata massa molecolare risultano più performanti e la risposta individuale può variare in base a varianti genetiche. Va considerata l’eterogeneità dei campioni: in soggetti giovani e sani, preparati estratti di avena/orzo non hanno modificato i parametri lipidici, mentre negli ipercolesterolemici i risultati sono più costanti.
Sul piano della sicurezza, le fibre alimentari come i beta-glucani sono generalmente ben tollerate, con assenza di effetti avversi importanti riportati nelle revisioni esaminate. beta-glucani, colesterolo LDL, non-HDL, apolipoproteina B, ipercolesterolemia, HDL, trigliceridi, fibre alimentari.

BETA-GLUCANI: FONTI ALIMENTARI, COME SCEGLIERLI E USARLI NEL PIATTO
Per portarli davvero in tavola, punta su alimenti naturalmente ricchi di beta-glucani: avena e orzo (cereali con fibra solubile), ma anche lieviti e alcuni funghi commestibili. Le revisioni indicano che queste fibre, in forma solubile, interagiscono con lipidi e acidi biliari nell’intestino; la matrice alimentare (pane d’orzo, fiocchi d’avena, bevande arricchite) e il processo tecnologico contano, perché cambiano solubilità e “spessore” del gel che riduce l’assorbimento dei grassi.
In pratica: preferisci prodotti dove è specificata la presenza di frazioni solubili o “viscose” e, quando disponibile, scegli formulazioni con beta-glucano ad elevata massa molecolare: nei trial, un beta-glucano più viscoso ha mostrato maggiore capacità di modulare il colesterolo LDL. Anche le bevande arricchite con frazioni di avena/orzo sono state studiate come veicolo pratico.
Infine, i funghi sono un’ulteriore fonte: sperimentazioni precliniche e alcuni dati suggeriscono un potenziale contributo alla salute cardiovascolare; una fibra da parete fungina (chitin-glucan), in combinazione con olio d’oliva tipico della dieta mediterranea, ha ridotto marcatori ossidativi delle LDL in modelli animali. Ricorda che il contenuto di beta-glucano dell’orzo varia secondo cultivar e condizioni di crescita: qualità della materia prima e lavorazione fanno la differenza. beta-glucani, fibre alimentari, acidi biliari, colesterolo LDL, microbiota intestinale.
BIBLIOGRAFIA
- Sima P, Vannucci L, Vetvicka V. Beta-glucans and cholesterol (Review). International Journal of Molecular Medicine, 2018.
- Yu J, Xia J, Yang C, et al. Effects of oat beta-glucan intake on lipid profiles in hypercholesterolemic adults: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Nutrients, 2022.
- De Morais Junior AC, Gonçalves A, Pontes K, et al. The separate effects of whole oats and isolated beta-glucan on lipid profile: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Clinical Nutrition ESPEN, 2023.
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