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QUANTA ACQUA BISOGNA BERE AL GIORNO? LINEE GUIDA PER ADULTI, BAMBINI E ANZIANI
Bere acqua regolarmente è una delle abitudini più semplici e al tempo stesso più trascurate per mantenere il benessere quotidiano. Il nostro corpo è composto per oltre il 60% da acqua, eppure molti italiani non raggiungono neanche il minimo necessario per garantire una buona idratazione. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, gran parte della popolazione adulta consuma mediamente solo 1,2 litri al giorno, un apporto inferiore rispetto ai 1,5-2 litri consigliati, e ancora più insufficiente durante l’estate, quando l’organismo perde più liquidi attraverso sudorazione e respirazione. La necessità di idratazione quotidiana varia notevolmente in base a diversi fattori: stagione, età, livello di attività fisica e condizioni di salute. Nei mesi estivi, ad esempio, il fabbisogno idrico aumenta sensibilmente. Chi pratica sport o svolge lavori fisicamente impegnativi dovrebbe bere oltre i 2 litri standard, mentre soggetti come gli anziani con patologie cardiache devono prestare attenzione all’apporto, evitando eccessi che potrebbero provocare squilibri elettrolitici. In particolare, le persone in età avanzata e i bambini sono più esposti al rischio di disidratazione, poiché spesso non avvertono con chiarezza lo stimolo della sete.

FARMACI E IDRATAZIONE: ATTENZIONE ALLE INTERAZIONI E AL RISCHIO DISIDRATAZIONE
Il rapporto tra farmaci e idratazione è spesso sottovalutato, ma può avere conseguenze rilevanti per la salute. Alcuni medicinali comunemente prescritti, come i diuretici e i vasodilatatori, utilizzati per trattare patologie come ipertensione arteriosa e scompenso cardiaco, possono aumentare la perdita di liquidi e favorire un abbassamento della pressione sanguigna. Se il paziente non è consapevole degli effetti diuretici del farmaco, corre un rischio concreto di disidratazione o di un peggioramento della funzionalità renale. È quindi fondamentale che ogni terapia farmacologica venga accompagnata da una valutazione del fabbisogno idrico. Adattare il consumo di acqua alle condizioni cliniche e ai trattamenti è essenziale. Il dialogo con il medico è imprescindibile per ricevere indicazioni personalizzate in merito all’apporto idrico giornaliero. Tra le categorie più esposte figurano anziani e bambini, che spesso non percepiscono con chiarezza il bisogno di bere. Nei soggetti con disfagia, anche il semplice gesto di bere può diventare problematico. In questi casi si utilizzano soluzioni come l’acquagel, una forma gelatinosa di liquidi più sicura da deglutire, a cui vanno affiancate misure ambientali come ventilatori o aria condizionata per limitare la perdita di liquidi.

IDRATAZIONE DI ADOLESCENTI E SPORTIVI: COME EVITARE ERRORI COMUNI
L’idratazione è essenziale anche per gli adolescenti e gli sportivi, due gruppi spesso trascurati nei consigli di salute. I ragazzi sopra gli 11 anni tendono a consumare bibite zuccherate o bevande alcoliche, soprattutto durante eventi sotto il sole o allenamenti intensi. Queste bevande, però, aumentano la disidratazione invece di contrastarla, poiché agiscono come vasodilatatori o stimolano la diuresi. La soluzione è semplice: bere acqua regolarmente, evitare bevande gassate e, quando si suda molto, reintegrare anche i sali minerali. Per chi pratica sport, l’idratazione sportiva personalizzata è fondamentale: si consiglia di assumere 350-400 ml di acqua circa 4 ore prima dell’attività, continuando con 150-250 ml ogni 15-20 minuti durante lo sforzo. Dopo l’attività, è importante reintegrare con altri 150-250 ml ogni ora nelle 5 ore successive, per ripristinare l’equilibrio idrico.
IDRATAZIONE IN GRAVIDANZA E NELLE PERSONE CON DISABILITÀ: UN’ESIGENZA DA NON SOTTOVALUTARE
Durante la gravidanza, la necessità di liquidi aumenta: una buona idratazione aiuta a mantenere ben irrorata la placenta, riducendo il rischio di condizioni pericolose come la pre-eclampsia. L’assunzione di acqua deve quindi essere costante, e può essere integrata con frutta, tisane leggere e verdura idratante, sempre sotto consiglio medico. Le persone con disabilità sono un altro gruppo vulnerabile. Spesso la percezione della sete è alterata, rendendo necessaria una sorveglianza attiva da parte di chi le assiste. I segnali di disidratazione includono stanchezza, urine scure, bassa frequenza urinaria, capogiri e pressione arteriosa ridotta. Riconoscere questi sintomi è fondamentale per prevenire complicazioni.
BOCCA SECCA E SEGNALI DA NON IGNORARE
La sensazione di bocca secca è un sintomo comune, ma spesso mal interpretato. Quando è legata a una ridotta produzione di saliva, si parla di xerostomia, una condizione che può avere molte cause: assunzione di farmaci (circa 400 principi attivi noti), fumo, alcol e invecchiamento. A differenza della sete, la xerostomia può essere persistente e portare a problemi orali come carie, gengiviti e proliferazione batterica, con rischi anche sistemici. È importante non sottovalutare il sintomo: se accompagnato da bruciore, alito cattivo o difficoltà a parlare, è bene consultare un professionista. Esistono rimedi come collutori specifici, spray stimolanti, dentifrici lenitivi e compresse orali, utili per stimolare la salivazione e ridurre il rischio di complicazioni.

IDRATAZIONE E ALIMENTAZIONE: COSA MANGIARE (E BERE) PER RESTARE IDRATATI
Una buona idratazione inizia anche dal piatto. Alcuni alimenti, in particolare frutta estiva come melone, cocomero e uva, hanno un contenuto d’acqua superiore al 90% e sono perfetti per supportare l’equilibrio idrico. Consumare questi alimenti è particolarmente utile nelle giornate calde, durante l’attività fisica o in caso di febbre. Attenzione però a non esagerare con alcune tisane: molte contengono erbe diuretiche che, se assunte in quantità eccessive, possono peggiorare l’idratazione anziché migliorarla. Anche in questo caso, l’educazione alla scelta delle bevande è fondamentale. Chi soffre di bocca secca, soprattutto d’estate, può ricorrere a spray, collutori o compresse specifiche che stimolano la produzione di saliva e riducono i fastidi. Questi prodotti, se usati correttamente, aiutano a prevenire anche complicazioni legate alla salute orale.
BIBLIOGRAFIA
- Popkin BM, D’Anci KE, Rosenberg IH. Water, hydration and health. Nutrition Reviews, 2010.
- Jequier E, Constant F. Water as an essential nutrient: the physiological basis of hydration. Eur J Clin Nutr, 2010.
- Manz F, Wentz A. Hydration in the elderly. J Gerontol A Biol Sci Med Sci, 2005.
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